L’anno 2025 si conferma particolarmente impegnativo per la sorveglianza delle malattie trasmesse da zanzare. Tra le regioni italiane cresce il numero di casi di West Nile Virus (WNV), che dall’inizio dell’anno ha colpito 718 persone, provocando 49 decessi. Le autorità sanitarie monitorano la situazione con attenzione, mentre le zanzare continuano a diffondere il virus in diverse province italiane. Il quadro epidemiologico evidenzia non solo l’impatto clinico sulle persone colpite, ma anche la necessità di rafforzare le misure preventive sul territorio.
Secondo il dodicesimo bollettino della sorveglianza Iss, su 718 casi confermati, 341 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva. La distribuzione regionale mostra concentrazioni significative in Lazio (84 casi), Campania (79), Lombardia (51) e Veneto (30), ma il virus è presente in 17 Regioni e 75 province italiane. Tra gli altri casi, 57 sono asintomatici rilevati in donatori di sangue, 309 si presentano con febbre e 12 sono casi importati o sintomatici in modo isolato. I 49 decessi notificati si concentrano principalmente in Lazio (18), Campania (14) e Piemonte (7). La letalità calcolata sulle forme neuro-invasive confermate è del 14,4%, in lieve diminuzione rispetto al 20% registrato nel 2018 e stabile rispetto al 2024.
Oltre al WNV, sono stati segnalati 10 casi di Usutu virus, un altro arbovirus trasmesso dalle zanzare, distribuiti tra Piemonte, Lombardia, Veneto e Lazio. Le autorità sanitarie continuano a raccomandare misure preventive, tra cui il controllo delle zanzare e la protezione individuale per ridurre il rischio di contagio. La circolazione del WNV interessa ormai quasi tutte le regioni italiane, con 75 province coinvolte. Questo scenario conferma l’importanza di una sorveglianza capillare, del monitoraggio dei donatori di sangue e di campagne informative mirate, per limitare l’impatto della malattia e proteggere le persone più vulnerabili.
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