Dal 3 all’8 novembre 2025, torna la Vitiligine Week, l’iniziativa promossa da Sidemast (Società italiana di dermatologia e malattie sessualmente trasmesse) con il patrocinio dell’associazione pazienti Apiafco. Per un’intera settimana, in 35 centri dermatologici distribuiti su tutto il territorio nazionale, i pazienti potranno accedere a visite gratuite e confrontarsi con specialisti per approfondire la conoscenza della malattia, valutarne l’andamento e discutere le nuove opzioni terapeutiche oggi disponibili. Le prenotazioni sono già aperte: basta contattare il numero verde 800.226.466, attivo dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18. Quest’anno le consulenze saranno aperte anche agli adolescenti (12-17 anni), accompagnati da un genitore o da chi ne fa le veci.
“La vitiligine è stata a lungo considerata una condizione solo estetica, ma in realtà è una malattia cronica autoimmune – spiega Giovanni Pellacani, presidente di Sidemast -. Si manifesta quando il sistema immunitario attacca erroneamente i melanociti, le cellule che producono la melanina”. In Italia si stimano circa 330mila persone affette da vitiligine, con un esordio precoce in oltre il 60% dei casi, prima dei 30 anni. La malattia può essere associata ad altre patologie, come tiroiditi, diabete mellito e alopecia areata, e ha una forte predisposizione genetica (80%), influenzata anche da fattori ambientali. Ma oltre ai segni sulla pelle, pesa l’impatto psicologico: secondo un’indagine di Elma Research, il 78% dei pazienti riferisce un effetto significativo sulla vita sociale, relazionale e lavorativa, con sentimenti di rassegnazione e isolamento.
“Il confronto con uno specialista è fondamentale – sottolinea Valeria Corazza, presidente di Apiafco – perché la disinformazione alimenta lo stigma. La Vitiligine Week nasce per favorire un dialogo consapevole con il dermatologo, passo indispensabile per gestire la malattia e accettare la propria condizione”. Corazza ricorda che molti pazienti vivono la vitiligine come “una gabbia o una zavorra”, ma “solo il confronto continuo tra medico e paziente può trasformare la sofferenza in conoscenza e autostima”.
“La ricerca ha aperto nuove possibilità di trattamento e la Vitiligine Week è l’occasione per raccontarle”, conclude Pellacani.
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato