Parte Daisi&Ron, il progetto che integra robotica, intelligenza artificiale e realtà virtuale per sostenere l’invecchiamento attivo e la salute cognitiva degli anziani fragili. Finanziato dal MUR nell’ambito del Piano Nazionale Complementare (PNC), attraverso un bando a cascata dell’Università di Milano-Bicocca, e sviluppato all’interno dell’iniziativa ANTHEM – AdvaNced Technology for Human centEred Medicine, il progetto è coordinato dal Dipartimento di Neuroscienze Rita Levi Montalcini dell’Università di Torino, in collaborazione con Teoresi Group e Intravides Srl (spin-off di UniTo) e NICO – Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi. Obiettivo di Daisi&Ron è monitorare e stimolare le funzioni cognitive di persone anziane, sia a domicilio sia all’interno delle RSA, attraverso strumenti digitali avanzati.
Il sistema prevede, infatti, l’impiego combinato di robot con funzioni assistenziali, intelligenza artificiale conversazionale per l’interazione utente-macchina e ambienti immersivi in realtà virtuale, come escape room digitali, utili per potenziare memoria, attenzione e orientamento. Il Dipartimento di Neuroscienze Rita Levi Montalcini dell’Università di Torino è stato selezionato come Dipartimento di Eccellenza dal MUR per gli anni 2017-2022 e poi 2023-2027. È un dipartimento “verticale”, che coinvolge ricerca di base, traslazionale e clinica delle neuroscienze. Presso i laboratori clinici (Neurologia) e di base (Anatomia umana e Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi) il robot, dopo esser stato allestito e programmato da Teoresi, sarà testato nella vita reale in laboratori viventi con soggetti anziani, per poi presentarlo ai diversi stakeholders.
Teoresi Group è partner tecnologico del progetto e contribuisce allo sviluppo e alla sperimentazione delle soluzioni robotiche e AI: si è occupata dell’architettura complessiva del sistema, dell’integrazione della piattaforma di realtà virtuale (sviluppata da Intravides) e della programmazione del robot assistenziale TEO, in grado di muoversi autonomamente, rilevare ostacoli, interagire vocalmente e accompagnare le persone lungo percorsi predefiniti. Presso la sede di Teoresi a Torino il test di TEO è attualmente in corso: obiettivo della sperimentazione è validare le funzionalità del robot in scenari realistici, all’interno di ambienti con condizioni controllate.
“Il nostro obiettivo è valutare in condizioni controllate (i living labs) quanto i robot possono essere accettati e utilizzati dai soggetti anziani, dagli operatori sanitari e dai caregivers così da ottimizzare i livelli di assistenza, stimolare i soggetti e monitorare le loro condizioni e i loro bisogni”, dice Alessandro Vercelli, direttore del Dipartimento di Neuroscienze e del NICO dell’Università di Torino. “In una società che invecchia, con un continuo aumento dei bisogni di assistenza, è necessario ideare nuove soluzioni a supporto del sistema sanitario nazionale e dei suoi operatori. Inoltre è necessario identificare sistemi che si possano integrare con quelli della sanità pubblica, fornendo dati clinici e comportamentali per un follow-up dei pazienti e una terapia, anche non farmacologica, personalizzata. Tutto ciò permetterà anche di elaborare e analizzare questi dati. Non possiamo pensare che i robot sostituiscano i caregiver, ma di sicuro potranno integrare e supportare il personale, raccogliendo inoltre dati utili per l’assistenza e la cura dei soggetti”.
Il progetto DAISI&RON integra robotica, intelligenza artificiale e realtà virtuale in strumenti riabilitativi per il monitoraggio cognitivo e l’assistenza leggera di anziani. Il coordinamento clinico del progetto è affidato all’Università di Torino, Intravides srl si occupa dell’integrazione di dispositivi VR e AR (in particolare dell’implementazione dei “serious games” per il monitoraggio e potenziamento delle attività cognitive degli utilizzatori della piattaforma) mentre Teoresi contribuisce allo sviluppo e sperimentazione delle soluzioni robotiche e di AI, nonché alla programmazione del robot assistenziale TEO.
I sensori di cui è dotato il robot vengono istruiti per gestire la navigazione autonoma e l’interazione vocale, anche grazie a modelli linguistici avanzati. L’utente può quindi svolgere esercizi cognitivi – anche in forma di giochi – tramite visore VR; in seguito i dati raccolti vengono analizzati e restituiti in forma comprensibile dal robot. Secondo alcune ricerche, inoltre, circa l’85% degli utenti è accompagnato da un caregiver coetaneo: per questo motivo, il robot sarà progettato per assistere sia l’utente fragile sia il suo accompagnatore, guidandoli entrambi attraverso un percorso che include attività interattive.
TEO è stato progettato per svolgere funzioni di accoglienza e supporto nei contesti clinici e assistenziali. Il Gruppo Teoresi ha curato lo sviluppo delle funzionalità di AI conversazionale e gestione autonoma dei percorsi del robot, progettato per svolgere funzioni di accoglienza e supporto nei contesti clinici e assistenziali: programmato per operare in condizioni di sicurezza, si muove a velocità limitata (0,4-0,7 m/s) ed è provvisto di segnalazione acustica, al fine di renderne sempre percepibile la presenza; i sensori attivi a 360° consentono inoltre il movimento esclusivamente in avanti. Teoresi ha avviato una prima fase di test sperimentale in ambienti reali presso l’headquarter di Torino, trasformando il piano terra della propria sede in un vero e proprio laboratorio tecnologico per TEO. Qui il robot viene osservato mentre svolge attività di interazione e accompagnamento tra cui recepire e rispondere a semplici domande, guidare i visitatori lungo percorsi predefiniti e muoversi autonomamente.
Il progetto prevede una roadmap pluriennale. La fase di sperimentazione tecnologica sul campo è in corso e proseguirà almeno per tutto il 2025. Nel 2026 seguiranno test con utenti anziani in ambienti controllati – i laboratori di Teoresi e dell’Università di Torino e del NICO (Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi) – e la sperimentazione presso la Clinica Neurologica del prof. Rainero (esperto di Alzheimer e demenze senili), presso i laboratori di Anatomia Umana di Paolo Pacca e del Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi, in cui operano studenti e ricercatori nell’ambito delle neuroscienze. I risultati serviranno a definire modelli di intervento replicabili su scala nazionale, con particolare attenzione alla sostenibilità e all’impatto sociale dell’adozione tecnologica nella cura degli anziani: nel 2027, infatti, potrebbe partire una fase clinica rivolta anche ad anziani con patologie neurodegenerative.
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