L’Università Sapienza di Roma partirà con un nuovo progetto pionieristico nell’ambito dell’AI applicata alla didattica universitaria in medicina. Si tratta di un’iniziativa che consentirà di valutare con approccio scientifico gli esiti di un modello di didattica innovativa sulla qualità della formazione medica. AI-LEARN, sostenuto dalla prorettrice alla Didattica Ersilia Barbato, è coordinato dalla facoltà di Medicina e odontoiatria di cui è preside Domenico Alvaro. Lo studio è sotto la responsabilità scientifica di Andrea Botticelli e in collaborazione con il presidente della Fondazione per la Medicina personalizzata Paolo Marchetti e con ctcHealth, azienda internazionale specializzata nell’applicazione dell’Intelligenza Artificiale ai settori farmaceutico e sanitario, guidata da Thomas Mrosk e dall’italiano Manuel Mitola.
“Con AI-LEARN@Sapienza – dichiara la rettrice della Sapienza Antonella Polimeni – affrontiamo una sfida ambiziosa che coniuga innovazione tecnologica e rigore scientifico per migliorare concretamente la qualità della formazione medica. L’obiettivo è duplice: da un lato, esplorare le potenzialità dell’intelligenza artificiale nella didattica universitaria; dall’altro, offrire ai nostri studenti strumenti sempre più efficaci per acquisire competenze cliniche e decisionali. Attraverso questo progetto, Sapienza si confronta con l’AI con lo spirito analitico e il metodo scientifico che le sono propri, confermando il proprio ruolo di guida nei processi di innovazione accademica. Un’iniziativa fortemente voluta e sostenuta, che nasce con l’intento di diventare un modello replicabile anche in altri contesti formativi e che apre la strada a future collaborazioni con università europee e a progetti di ricerca nazionali e internazionali sulla didattica innovativa”.
Il progetto si svilupperà in tre fasi – progettazione, sperimentazione e valutazione – e si concluderà nella primavera del 2026 con l’analisi finale dei risultati. In particolare, lo studio randomizzato e controllato prevede la partecipazione di 50 studenti della facoltà di Medicina e odontoiatria, che saranno suddivisi in modo casuale in due gruppi: il primo gruppo si rapporterà con un professore-AVATAR capace di interazioni naturali, feedback personalizzati e test intermedi, grazie all’utilizzo della tecnologia “NLP” (Natural Language Processing), mentre il secondo gruppo di controllo seguirà invece il percorso formativo tradizionale.
Al termine del programma di formazione, tutti gli studenti affronteranno un caso clinico simulato tramite un paziente-AVATAR progettato per riprodurre con realismo una situazione clinica complessa. L’obiettivo primario dello studio è proprio misurare l’eventuale miglioramento delle competenze cliniche ottenuto grazie all’uso dell’AI, a partire dall’analisi della rapidità nella risoluzione del caso simulato, dalla frequenza di errori diagnostici e infine dalla soddisfazione degli studenti.
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