La Food and Drug Administration (FDA), l’agenzia statunitense che regolamenta i farmaci, ha approvato uno stimolatore del nervo vago per l’artrite reumatoide. Si tratta il primo dispositivo di questo tipo ad essere autorizzato per una malattia autoimmune, aprendo potenzialmente la strada a usi più ampi. Il dispositivo, delle dimensioni di una pillola, viene impiantato chirurgicamente lungo il nervo vago – un fascio di fibre nervose che collega il cervello alla maggior parte degli organi vitali – sul lato del collo. Per un periodo che può arrivare fino a un decennio, eroga automaticamente impulsi elettrici che stimolano il nervo e riducono l’infiammazione.
L’artrite reumatoide, come altre malattie autoimmuni, induce l’organismo ad attaccare i propri tessuti, innescando un’infiammazione eccessiva che provoca dolore, gonfiore e persino danni agli organi. Di solito viene trattata con potenti farmaci antinfiammatori che sopprimono il sistema immunitario, aumentando il rischio di infezioni e cancro. Quasi tre quarti delle persone affette da artrite reumatoide non sono soddisfatte dei trattamenti attuali e molte interrompono l’assunzione a causa degli effetti collaterali. In uno studio clinico su 242 persone affette da artrite reumatoide da moderata a grave, circa il 35% di coloro che hanno ricevuto la stimolazione del nervo vago per 12 settimane ha riscontrato una riduzione dei sintomi di almeno il 20%, rispetto al 24% di coloro che non hanno ricevuto il trattamento.
Meno del 2% ha manifestato gravi effetti collaterali e nessuno di loro ha sviluppato un’infezione grave. “L’idea di utilizzare un chip sicuro al posto di farmaci costosi, minimamente efficaci e con gravi effetti collaterali dovrebbe essere un’opzione allettante per molti pazienti”, afferma Kevin Tracey del Feinstein Institutes for Medical Research di New York. Lo scienziato ha sviluppato il dispositivo circa vent’anni fa come parte dell’azienda statunitense di tecnologia sanitaria SetPoint Medical, sebbene non faccia più parte dell’azienda. Questa approvazione segna un passo significativo verso l’utilizzo futuro della stimolazione del nervo vago per trattare una vasta gamma di patologie legate all’infiammazione, tra cui insufficienza cardiaca, diabete e persino patologie neurodegenerative come il Parkinson, afferma Stavros Zanos del Feinstein Institutes of Medical Research, un centro di ricerca con sede a New York. Il dispositivo di SetPoint Medical è già in fase di sperimentazione clinica per la sclerosi multipla e le malattie infiammatorie intestinali.
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