Si potrà accedere alla vaccinazione non solo negli ambulatori pubblici e dai medici di base, ma anche in farmacie, aziende sanitarie e strutture territoriali
È stata presentata oggi, presso l’Auditorium del Ministero della Salute, la nuova campagna nazionale di vaccinazione antinfluenzale per la stagione 2025-2026. All’incontro hanno preso parte rappresentanti delle istituzioni sanitarie, esponenti del mondo della comunicazione pubblica e il testimonial scelto per la campagna di quest’anno, il conduttore televisivo Carlo Conti.
La conferenza ha offerto l’occasione per illustrare obiettivi, strumenti e strategie della campagna, in un contesto in cui la promozione della prevenzione vaccinale resta centrale nella tutela della salute pubblica.
La nuova campagna si fonda su una serie di aggiornamenti importanti: in primo luogo, le formulazioni dei vaccini per il 2025-2026, messe a punto seguendo le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono ora disponibili in 11 diverse versioni, tutte autorizzate da AIFA. Il Ministero ha ribadito che la vaccinazione è offerta gratuitamente alle categorie prioritarie: anziani, bambini dai 6 mesi in su, donne in gravidanza, persone con patologie croniche, operatori sanitari e caregivers.
Il principio guida è quello dell’appropriatezza: ciascun vaccino sarà somministrato tenendo conto delle condizioni cliniche e dell’età del paziente. Ma la vera novità riguarda l’organizzazione dell’offerta, sempre più diffusa: i cittadini potranno accedere alla vaccinazione non solo negli ambulatori pubblici e dai medici di base, ma anche in farmacie, aziende sanitarie e strutture territoriali.
La campagna di comunicazione, sviluppata con il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio, punta a raggiungere un pubblico ampio, variegato, e soprattutto “dove si informa”: web, social media, tv, ambulatori, farmacie. “Vogliamo un tono di voce unificato per la comunicazione pubblica sulla salute”, ha spiegato Barachini. La RAI parteciperà con una serie di spot e contenuti a tema, contribuendo a rafforzare la fiducia nelle istituzioni e nei messaggi sanitari.
Il volto di Carlo Conti, popolare e rassicurante, sarà dunque al centro di questa narrazione positiva della prevenzione, scelta apprezzata anche dai rappresentanti delle Regioni e delle società scientifiche presenti all’evento.
Ogni anno l’influenza stagionale causa decine di migliaia di ricoveri e migliaia di decessi evitabili. Vaccinarsi significa proteggere se stessi, i propri cari e la comunità, in particolare i più fragili. Dopo l’esperienza della pandemia, il concetto di “prevenzione condivisa” è diventato ancora più attuale.
Con l’arrivo dell’inverno e la circolazione già attiva dei virus respiratori, questa nuova campagna si propone non solo di raggiungere una copertura vaccinale più ampia, ma anche di rafforzare l’abitudine a considerare il vaccino stagionale come un appuntamento di routine per la salute.
Il Ministero ha invitato tutti – cittadini, medici, farmacisti, istituzioni – a fare la propria parte: l’influenza non è solo “un raffreddore più forte”, ma può trasformarsi in una complicanza seria per molte persone. E oggi più che mai, la protezione è a portata di mano.
La copertura per la stagione antinfluenzale 2024-2025 nella popolazione generale si è attestata al 19,6%, in lieve aumento rispetto al 18,9% della stagione precedente. Tra gli over 65, la fascia considerata prioritaria per l’elevato rischio di complicanze, la copertura ha raggiunto il 52,5%, segnando un lieve calo rispetto al 53,3% dell’anno precedente. Si tratta di valori ancora lontani dall’obiettivo minimo raccomandato a livello internazionale, fissato al 75%.
I dati mostrano inoltre una forte variabilità territoriale: alcune regioni come Toscana, Umbria, Puglia e Basilicata presentano tassi di copertura più elevati, prossimi o superiori al 21%, mentre altre, come Sardegna, Calabria e la Provincia Autonoma di Bolzano, rimangono stabilmente sotto il 16%.
Il quadro generale suggerisce un trend discendente dopo il picco registrato nella stagione 2020-2021, durante la pandemia da COVID-19. Tale calo è attribuibile a diversi fattori: dalla riduzione della percezione del rischio, alle difficoltà organizzative dei servizi vaccinali, fino alla crescente disinformazione.
Sul fronte delle vaccinazioni di routine, le coperture per il ciclo vaccinale nei primi anni di vita restano invece sostanzialmente stabili, con valori generalmente in linea con gli obiettivi nazionali, segno di una buona adesione alla prevenzione vaccinale in età pediatrica.