Salute 30 Luglio 2024 13:26

Studio italiano rivela come il Covid accelera l’invecchiamento

Uno studio dell'Università di Padova ha scoperto in che modo l'infezione Covid-19 accelera l'invecchiamento biologico, specialmente nella popolazione maschile. I risultati sono stati pubblicati sul Journal of Molecular Sciences
Studio italiano rivela come il Covid accelera l’invecchiamento

L’infezione Covid-19 riesce ad accelerare l’invecchiamento biologico, lasciando traccia di sé a lungo termine, e lo fa attraverso le infiammazioni e lo stress ossidativo sia nelle persone che hanno sintomi, sia negli asintomatici. A descrivere il fenomeno, che è più frequente negli uomini, è una ricerca pubblicata sul Journal of Molecular Sciences e coordinata dall’Università di Padova, con il suo gruppo interdisciplinare Medicina del lavoro dell’azienda ospedale. I ricercatori hanno considerato il marcatore biologico oggi più attendibile per valutare l’età, ossia la metilazione del Dna (DnamAge) che indica i gruppi chimici che agendo in determinati punti del Dna possono bloccare o attivare l’espressione di un gene.

L’invecchiamento biologico si associa maggiormente al genere maschile

“A un anno dal contagio si è riscontrato un invecchiamento biologico accelerato nelle cellule dell’espettorato rispetto ai leucociti del sangue e alle cellule nasali”, osserva la coordinatrice della ricerca Sofia Pavanello, del dipartimento di Scienze cardio-toraco-vascolari e sanità pubblica dell’Università di Padova. “Questa evidenza suggerisce un tessuto polmonare particolarmente vulnerabile anche in soggetti contagiati da Covid-19 con poca o nulla sintomatologia“, aggiunge. I dati indicano che “questo invecchiamento biologico si associa maggiormente al genere maschile” e un altro risultato importante, prosegue la ricercatrice, è che “a parità di contagio e sintomi, chi presenta glicemia alta e alti livelli di Ldl (colesterolo cattivo) ha un maggior rischio di invecchiare più velocemente”.

A un anno da infezione ridotte capacità respiratoria e frequenza cardiaca

Lo studio è stato condotto su 76 operatori sanitari dell’azienda ospedaliera contagiati nella prima ondata e poco o per nulla sintomatici: un campione considerato come rappresentativo, rileva l’università in una nota, visto il limitato contagio nella struttura ospedaliera (144 su 8.240 operatori sanitari). E’ emerso così che a un anno dall’infezione si sono rilevate una riduzione della capacità respiratoria e della frequenza cardiaca media e che il 30% del campione “ha sperimentato sintomi persistenti come difficoltà respiratoria (dispnea) e problemi cognitivi (problemi di concentrazione, memoria e ansia)”.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa estiva

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa estiva. La redazione ringrazia tutti i lettori e dà appuntamento al prossimo 25 agosto.
Sanità

Consiglio Superiore di Sanità, si è insediata la nuova squadra

La presidenza al professor Alberto Siracusano. Schillaci: "Il Consiglio Superiore di Sanità rappresenta, da sempre, un pilastro della sanità italiana e un riferimento per tutto il sistem...
Advocacy e Associazioni

Sindrome di Down, si può davvero “eliminare” il cromosoma in più?

Dopo lo studio giapponese che ha rimosso in laboratorio una copia del cromosoma 21, la Down Syndrome Task Force, CoorDown e AIPD spiegano perché non si tratta (ancora) di una cura
Advocacy e Associazioni

Malattie ultrarare, la sfida della SPG50: “L’Italia si prepara ad accogliere la prima terapia genica”

Anche l’Italia, dopo il Canada e la Spagna, si prepara ad accogliere la terapia per la SPG50, una rarissima forma di paraplegia spastica ereditaria, entro la fine dell’anno. In un’in...