Equilibrio negli acquisti, creatività in cucina e attenzione alla conservazione sono gli ingredienti principali per ridurre gli sprechi di cibo. Secondo gli esperti del Reparto Alimentazione, Nutrizione e Salute dell’Istituto Superiore di Sanità, diretto da Laura Rossi, frutta fresca, verdure, pane, insalate, cipolle, aglio e tuberi sono tra i prodotti più sprecati. Consumandoli prima che vadano a male, si tutela il pianeta e la salute. In occasione della Giornata Internazionale della Consapevolezza sulle Perdite e gli Sprechi Alimentari, che si celebra il 29 settembre, gli esperti dell’Iss hanno redatto un decalogo semplice e chiaro.
Una spesa intelligente parte dalla pianificazione dei pasti settimanali e dalla lista di ciò che è già presente in casa. È importante evitare acquisti impulsivi e promozioni che rischiano di generare sprechi, come confezioni troppo grandi o offerte “3×2”, se non si è certi di consumare tutto in tempo. Scegliere quantità adeguate e considerare anche prodotti “brutti ma buoni” permette di ridurre gli scarti senza rinunciare alla qualità.
Leggere correttamente le date di scadenza è fondamentale: “da consumarsi entro” indica la data ultima di consumo, mentre “da consumarsi preferibilmente entro” permette un margine maggiore, se il prodotto è conservato correttamente. Prestare attenzione alle porzioni durante la cottura aiuta a evitare sprechi, così come conservare eventuali eccedenze per i pasti successivi.
Gli avanzi possono diventare nuove ricette: zuppe, frittate, polpette e altre preparazioni creative. Dopo pranzi e cene con ospiti, condividere il cibo avanzato o chiedere la “doggy bag” al ristorante sono gesti semplici ma efficaci per ridurre gli scarti. Inoltre, il surplus alimentare ancora buono può essere donato ai programmi locali di recupero e distribuzione a chi è in difficoltà, trasformando lo spreco in solidarietà.
Il decalogo dell’Iss offre strumenti pratici per educare le famiglie a una gestione più consapevole del cibo. Ogni piccolo gesto, dalla spesa alla tavola, contribuisce a un impatto positivo sull’ambiente e a una dieta più sana, in linea con i principi della dieta mediterranea., rappresenta un’occasione per riflettere su queste buone pratiche e diffonderle tra tutte le generazioni.