In un mondo in cui le parole corrono veloci e spesso feriscono chi le riceve, il gesto più rivoluzionario resta ascoltare. Ascoltare pazienti, famiglie, caregiver, ricercatori, medici e istituzioni. Solo imparando a comunicare in modo generativo è possibile affrontare malattie complesse come la SLA, dove oggi si sta costruendo la grammatica scientifica della cura. È questo il cuore del seminario “Linguaggi della Cura: Solo Lavorando Assieme”, promosso da AISLA – Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, in collaborazione con AriSLA e i Centri Clinici NeMO. Non una semplice conferenza, ma un laboratorio in cui la parola diventa strumento di responsabilità sociale, empatia e innovazione. La comunicazione etica si trasforma così in cura concreta.
L’evento, moderato da Giampaolo Pedrotti, si terrà all’ITAS Forum di Trento, con il sostegno di PAT, APSS e Università di Trento, e includerà un pranzo per tutti i partecipanti, simbolo di accoglienza e attenzione per i dettagli. Il programma prevede dieci momenti chiave: dal valore dell’ascolto come atto di cura, con Marco Piazza della RAI, al ruolo dell’alleanza pubblico-privato illustrata da Alberto Fontana e Maurizio Fugatti, fino all’applicazione concreta della ricerca scientifica nella vita dei pazienti, raccontata da Francesca Pasinelli. Vengono inoltre approfonditi la conoscenza condivisa (Anna Ambrosini e Manuela Basso), il modello multidisciplinare NeMO (Mario Sabatelli), le tecnologie emergenti (Riccardo Zuccarino), la comunicazione etica e consapevole (Stefania Bastianello e Raffaella Tanel), la gestione della pressione mediatica (Francesco Ognibene), l’ecosistema della comunicazione (Serena Barello e Francesca Castano) e la testimonianza come modello operativo (Federico Franceschin).
Il seminario dimostra come sapere, ascolto e responsabilità civile possano trasformare le parole in azione concreta, costruendo fiducia, riducendo l’isolamento e favorendo partecipazione e inclusione nella comunità. Comunicare significa prendersi cura delle persone, delle loro storie e del senso che attraversa ogni diagnosi.
La partecipazione è aperta e gratuita, con pranzo incluso. L’esperienza è riservata ai partecipanti in presenza e la prenotazione è obbligatoria (info e registrazioni, info@aisla.it).
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