Prevenzione 18 Luglio 2025 16:17

Sin: 5 consigli utili per proteggere il cervello in vacanza

In occasione della Giornata Nazionale della Neurologia, che quest’anno si celebra in Italia il 22 luglio, la Sin diffonde un vademecum che aiuta a mantenere il cervello sano e in forma anche durante le vacanze
Sin: 5 consigli utili per proteggere il cervello in vacanza

Dall’alimentazione neuroprotettiva al sonno di qualità, dalla partecipazione cognitiva e dalle relazioni sociali fino alla protezione dei traumi. Questi sono solo alcuni dei consigli che la Società italiana di neurologia (Sin) ha diffuso per proteggere il cervello in vacanza, in occasione della Giornata nazionale della neurologia, che si celebrerà il prossimo 22 luglio. La Giornata è nata per sensibilizzare cittadini, istituzioni e operatori sanitari sull’urgenza di investire nella salute del cervello come bene collettivo. Il vademecum si inserisce nel quadro più ampio della Strategia Italiana per la Salute del Cervello 2024–2031, ispirata al principio One Brain, One Health, che riconosce la relazione tra salute cerebrale, salute mentale, ambiente e società. E non a caso lanciato in contemporanea alla Giornata mondiale del cervello che si celebra in tutto il mondo proprio il 22 luglio.

Padovani: “La salute del cervello deve essere sostenuta anche in vacanza”

“Riteniamo che le malattie del cervello abbiano lo stesso diritto di protezione e cura lungo tutto l’arco della vita, in ogni contesto e stagione”, sottolinea Alessandro Padovani, presidente della Sin. “E questo a prescindere che si tratti di patologie neurologiche o psichiatriche, croniche o acute, nei bambini così come negli anziani. Perché la salute del cervello – continua – è connessa alla salute nella sua accezione più ampia – che include le persone, le comunità, gli animali, l’ambiente – e proprio per questo che deve essere difeso e sostenuto durante le vacanze. Anche nei momenti di relax, è fondamentale proteggere questo organo da fattori di rischio spesso sottovalutati, come stress, disidratazione, isolamento sociale o eccessi alimentari”.

Il vademecum: i cinque punti per la salute del cervello in vacanza

1 – Idratazione e alimentazione neuroprotettiva. Seguire una dieta ricca di frutta, verdura, cereali integrali, pesce azzurro e grassi insaturi, come l’olio d’oliva. Evitare eccessi di alcol e cibi ultra-processati, evitando pasti abbondanti soprattutto la sera tardi. L’idratazione è cruciale per il metabolismo cerebrale e la termoregolazione, così come una dieta a basso contenuto di zuccheri e grassi animali riduce la neuroinfiammazione.

2 – Sonno regolare e di qualità. Il sonno è un processo attivo di rigenerazione neuronale. Anche in vacanza, mantenere una routine regolare e dormire almeno 7-8 ore per notte favorisce il benessere neuronale, la memoria, la plasticità sinaptica e la stabilità emotiva. Uno studio pubblicato nel 2024 dall’University College London ha evidenziato che il sonno profondo, in particolare quello a onde lente, migliora la memoria episodica e la velocità psicomotoria già dal giorno successivo.

3 – Attività fisica quotidiana. Camminate, nuoto o escursioni stimolano la neurogenesi e migliorano il flusso sanguigno cerebrale. L’attività aerobica è associata a una riduzione del rischio di demenza e depressione. Attività aerobiche come camminare, nuotare o andare in bicicletta, praticate anche solo 30 minuti al giorno, sono associate a una riduzione del rischio di decadimento cognitivo fino al 30%. Inoltre, una sola sessione di esercizio può migliorare le funzioni cognitive e l’umore per oltre 24 ore.

4 – Stimolazione cognitiva e relazioni sociali. Leggere, giocare, conversare, esplorare nuovi luoghi o imparare qualcosa di nuovo sono attività che rafforzano la riserva cognitiva e la plasticità neuronale. Le interazioni sociali, inoltre, sono importanti per la salute mentale e la salute del cervello proteggendo da depressione e declino cognitivo. La stimolazione mentale regolare e le relazioni sociali attive rafforzano la riserva cognitiva, riducendo il rischio di Alzheimer e altre demenze.

5 – Gestione dello stress e protezione dai traumi. Tecniche di rilassamento come mindfulness, respirazione profonda aiutano a regolare il cortisolo, ormone dello stress. In vacanza, attenzione anche alla sicurezza: proteggere il capo durante attività sportive e prevenire cadute è essenziale. Nel 2024, oltre 16 milioni di italiani hanno riportato disturbi psicologici di media o grave entità, con un aumento del 6% rispetto al 2022. La prevenzione dello stress è quindi una priorità anche in vacanza. Evitate luoghi troppo affollati e soprattutto non mettetevi in viaggio nei giorni di maggiore traffico.

Circa 3,4 miliardi di persone nel mondo con malattia neurologica

Secondo un recente studio pubblicato su The Lancet Neurology con il contributo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa 3,4 miliardi di persone nel mondo – pari al 43% della popolazione globale – convivono con una condizione neurologica, tra cui ictus, demenza, epilessia, emicrania cronica e neuropatie. In Italia, oltre il 10% delle famiglie ha almeno un componente affetto da una malattia mentale o una malattia neurologica, con un costo sociale stimato in 87 miliardi di euro l’anno. Questi numeri rendono evidente la necessità di promuovere la prevenzione e la salute del cervello anche nei periodi di apparente benessere, come le vacanze estive.

Necessario ripensare all’assistenza neurologica in Italia

Questi consigli si inseriscono in un più ampio impegno della Sin per promuovere una cultura della prevenzione neurologica, in linea con gli obiettivi dell’OMS e dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. “In occasione della Giornata Nazionale della Neurologia, come Sin abbiamo anche lanciato un’iniziativa nazionale per promuovere un’evoluzione dei sistemi sanitari locali con l’obiettivo di rispondere in modo più efficace ai bisogni dei pazienti neurologici”, dice Padovani. “Abbiamo elaborato raccomandazioni condivise per ripensare l’assistenza neurologica in Italia, superando l’attuale modello ospedalocentrico e puntando su un approccio territoriale integrato. Questo permetterà – conclude – di garantire cure appropriate, nel contesto giusto e al momento giusto — anche durante le vacanze, quando i riferimenti abituali spesso mancano — sostenendo la Medicina Generale e alleggerendo al contempo il carico sulle strutture specialistiche”.

 

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