Tra gli italiani molti hanno una relazione stabile, ma uno su tre tradisce il proprio partner. Non scarseggiano le fantasie erotiche nella coppia e c’è chi non disdegna nemmeno l’assunzione di sostanze per sciogliere l’inibizione. È la fotografia scattata dall’ultima indagine condotta dalla Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica (FISS) su sessualità e relazioni. Fluidità, barriere emotive e nuove tecnologie sono alcuni dei temi affrontati nel questionario online (somministrato da aprile a luglio) che accompagna la XI edizione della Settimana del Benessere Sessuale (SBS), in programma dal 6 al 12 ottobre 2025 su tutto il territorio nazionale.
“Il sondaggio mette in luce alcuni aspetti della relazione nelle ‘coppie’ italiane, e i disagi in cui il singolo si ritrova, spesso parcheggiati in una sorta di stanza di attesa alla ricerca di un indirizzo a cui rivolgersi per affrontarli adeguatamente – afferma Salvo Caruso, presidente della FISS -. Probabilmente una diffusione più capillare e priva di barriere culturali e informative di servizi dedicati potrebbe consentire un’apertura ad ambiti che ancora sono ricchi di pregiudizi”.
L’iniziativa offre ai cittadini la possibilità di porre domande e confrontarsi con specialisti su educazione sessuale e affettività. Attraverso eventi e incontri la SBS mira a sensibilizzare sull’importanza di una sana sessualità per il benessere individuale e collettivo. Gli appuntamenti hanno lo scopo di sensibilizzare la popolazione riguardo alla salute sessuale, una componente essenziale per il raggiungimento e il mantenimento del benessere globale della persona secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).
Oltre il 99% di coloro che hanno partecipato al sondaggio dichiara di sperimentare attrazione sessuale. Alla domanda se l’attrazione fisica coincida sempre con quella romantica, due su tre (73,7%) risponde che le due cose sono separate. L’attrazione fisica e romantica nelle relazioni eterosessuali prevale, ma non è trascurabile il dato su attrazioni bisessuali o verso persone transgender: il 32% di natura fisica e il 17% romantica. Inoltre, il 22% si dichiara pansessuale, ossia attratto dalla persona indipendentemente da sesso biologico o genere.
L’81% ha una relazione stabile. Il 18,8% utilizza le app di incontri sia per bisogni erotici che per relazioni, e il 12% ha conosciuto il partner attuale tramite le applicazioni. Il 7% vive una relazione a distanza, spesso sostenuta da sexting e videochiamate. Per eccitarsi, il 62,9% ricorre a fantasie erotiche, soprattutto a tema feticistico: nel 54% dei casi dominio e sottomissione, che la letteratura non considera necessariamente disturbi sessuali.
Il 25% fa uso di sostanze di abuso, nel 70% dei casi in coppia, soprattutto per aumentare eccitazione e disinibirsi (83%). Il 56% non pratica sempre sesso sicuro, esponendosi al rischio di infezioni sessualmente trasmissibili. Se contratta una malattia, il 98% la rivelerebbe al partner, ma un 2% non lo farebbe per paura di reazioni negative o discriminazione.
Una persona su due in relazione eterosessuale non si protegge sempre da gravidanze indesiderate. La progettualità pesa per il 57%, l’intimità emotiva per l’86% e l’attrazione fisica per il 79,7%. Alla domanda su cosa si cerchi in un partner, anche occasionale, emergono eroticità (81%) e intimità (75%). “I dati evidenziano che molte persone non usano sempre metodi efficaci per prevenire gravidanze indesiderate (50%) e infezioni sessualmente trasmissibili (56%) – sottolinea Anna Gualerzi, psichiatra e sessuologa clinica –. Il 38% ha sperimentato disfunzioni sessuali, spesso non trattate, con conseguenze su salute mentale e qualità di vita. È quindi essenziale un’educazione sessuale integrata, inclusiva e rispettosa delle identità e orientamenti”.
Il 42% si dichiara soddisfatto della relazione. Più del 32% ha avuto o ha più partner contemporaneamente, e uno su tre dichiara di tradire. Il 38% ha avuto disfunzioni sessuali, nel 90% dei casi legate alla funzione erotica (eccitamento, desiderio, orgasmo). In particolare, il 41% riguarda solo il desiderio. Chi ha avuto disfunzioni non ne ha parlato con nessuno nel 31% dei casi, soprattutto per paura del giudizio o perché non sapeva a chi rivolgersi. Il 98% sa dell’esistenza di specialisti come sessuologi, ginecologi e andrologi, ma non li contatta. “I dati restituiscono un’immagine complessa della sessualità, con una ricerca di equilibrio tra erotismo e intimità ma anche difficoltà di comunicazione e prevenzione – aggiunge Roberta Rossi, psicosessuologa, past president della FISS –. È necessario rafforzare e diffondere l’educazione affettiva e sessuale per ridurre lo stigma e favorire una cultura del dialogo e della cura”.
Il 71,3% definisce la propria relazione “equilibrata, funzionale e appagante”. Nelle coppie disfunzionali (15%), il 9% si definisce “distante” e il 3% “tossica, distruttiva, aggressiva”. In cima alle emozioni riferite c’è la stima (81,4%), seguita da amore (80,8%), condivisione (74,6%), gioia (75%) e gioco (61,4%).
“Pensare alle coppie e lavorare per creare una consultazione relativa ai problemi che ci vengono raccontati – conclude Roberta Giommi, psicologa e vicepresidente FISS – credo che sia un motivo valido per sostenere e proteggere il benessere sessuale. Le coppie cercano parole e indicazioni che permettano di raggiungere consapevolezza e benessere”.
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