Sanità 11 Settembre 2017 17:15

Un infermiere può operare? In Inghilterra sì…

Sara Dalby è una dei pochi infermieri che in Inghilterra può effettuare operazioni chirurgiche. Si chiamano “surgical care practitioners” (SCP) e sono autorizzati ad utilizzare il bisturi negli interventi in cui si sono specializzati. Sara, ad esempio, può rimuovere cellule cancerogene ed effettuare innesti o ricostruzioni di lembi di pelle senza l’assistenza di un medico. Secondo la definizione del Royal College of Surgeons, un SCP è colui che non solo è presente, e con un ruolo attivo, in sala operatoria, ma al contempo assiste il paziente dal momento in cui entra in ospedale finché non torna a casa: si occupa della preparazione pre-operatoria, anamnesi ed esami clinici compresi, della formazione dei tirocinanti, delle cure post-operatorie come la sterilizzazione delle ferite e delle dimissioni dei pazienti.

Per diventare una SCP, Sara Dalby è diventata infermiera nel 2003.  Nel corso della sua carriera però la sua passione per la chirurgia è aumentata sempre più, ed ha quindi proseguito la sua formazione per ottenere il posto desiderato, una via di mezzo tra l’infermiere e il chirurgo. Adesso Sara lavora in due diverse aree di intervento, quella maxillofacciale e quella ortopedica, in particolare delle operazioni sugli arti superiori. Oggi, per ottenere i titolo necessari bisogna seguire un master universitario della durata di due anni.

«Sento la responsabilità di dover assicurare gli stessi standard dei medici per dimostrare che i praticanti non medici valgono l’investimento necessario per la loro formazione», ha raccontato Sara al Guardian.

Tuttavia questa non è la strada breve o più semplice per diventare un chirurgo. Un SCP può effettuare interventi solo in condizioni molto specifiche ed entro determinati limiti, le operazioni chirurgiche più complesse continuano ad essere eseguite dai medici, che hanno la responsabilità di guidare e di formare le equipe. Tuttavia la nascita di nuove figure professionali in ambito chirurgico è il segnale di un cambiamento importante e la risposta ai bisogni sempre maggiori di ospedali e pazienti: nuovi ruoli come quello del SCP saranno infatti essenziali nel prossimo futuro per fronteggiare la carenza di medici chirurghi e di altre specialità all’interno del servizio sanitario nazionale inglese. Inoltre, assicurano «una forza lavoro flessibile e permanente», come afferma Ian Eardley, vice presidente del Royal College of Surgeons: «Mentre i medici più giovani cambiano spesso specialità per potenziare la propria formazione, gli SCP restano al loro posto e garantiscono la continuazione delle attività».

Tra l’altro, da quando ruoli non tradizionali come questi sono stati introdotti negli ospedali, è migliorata la continuità delle cure per i pazienti: «La formazione degli infermieri è piuttosto diversa da quella dei medici in termini di approccio al paziente», continua Eardley. «L’approccio degli infermieri è più olistico, più attento ai bisogni e alle necessità dei pazienti rispetto a quello dei camici bianchi». «Può capitare che i medici abbiano un punto di vista diverso rispetto al mio in alcune situazioni – spiega Sara – ma questo non è che un vantaggio per il paziente perché garantisce che tutti gli aspetti della cura vengono presi in considerazione».

«Una volta medici e infermieri avevano compiti molto diversi; adesso lavorano molto più in squadra e hanno dei ruoli che si sovrappongono», conclude Eardley. E questa sarà solo una delle evoluzioni e dei cambiamenti che i servizi sanitari di tutto il mondo si troveranno ad affrontare in un futuro non molto lontano.

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