Salute 17 Aprile 2023 10:55

Un bicchiere di vino toglie il medico di torno? Indagato il ruolo sulle ceramidi

Gli effetti benefici del vino sul cuore potrebbero dipendere non solo dalla presenza di polifenoli ma anche dalla sua capacità di contrastare le ceramidi, particolari grassi che favoriscono la deposizione del colesterolo “cattivo” nella parete delle arterie, contribuendo così all’aterosclerosi. A breve i primi test clinici all’IRCSS Sacro Cuore di Negrar con l’Università di Verona per accertarlo
Un bicchiere di vino toglie il medico di torno? Indagato il ruolo sulle ceramidi

Potremmo essere ad un passo dal vivere nel Metaverso, eppure ci sono tradizioni talmente radicate nella storia dell’uomo da sopravvivere anche per interi millenni. Il piacere di un buon bicchiere di vino è una di queste. «Sono state rinvenute tracce di vino persino all’interno di giare o frammenti di esse risalenti a 8mila anni fa», racconta il dottor Stefano Bonapace, cardiologo dell’IRCCS Sacro Cuore di Negrar, in un’intervista a Sanità Informazione.

 Gli effetti benefici del vino

Il vino è sopravvissuto così tanto a lungo da aver spinto, in tempi più recenti, i ricercatori di diverse parti del mondo a scoprire quali i suoi “poteri” nascosti. «La letteratura scientifica degli ultimi decenni ha messo in evidenza i numerosi effetti protettivi che un consumo, lieve o moderato, di vino ha sia sull’apparato cardio-vascolare, che su quello cerebrovascolare – spiega Bonapace -. Ora, attraverso una nuova ricerca scientifica, vorremmo ampliare questi orizzonti, indagando gli effetti che questa bevanda alcolica ha sulle ceramidi, acidi grassi presenti in quantità elevata nel sangue dei pazienti colpiti più volte da eventi ischemici come l’infarto cardiaco».

Le ceramidi

Dimostrare che l’assunzione lieve-moderata di vino può avere effetti cardiovascolari benefici agendo sulla riduzione delle ceramidi è l’obiettivo con cui, a breve, all’IRCCS Sacro Cuore di Negrar, sarà inaugurato un dottorato di ricerca, nato in collaborazione con l’Università di Verona. Le ceramidi sono oggetto di ricerca da parte del “Sacro Cuore” e dell’Università s caligera dal 2018 grazie all’utilizzo da parte del Laboratorio di Negrar di metodiche di analisi biochimica molto sofisticate e disponibili in pochi centri al mondo. Gli studi, pubblicati dal gruppo sulle prestigiose riviste internazionali Arteriosclerosis, Thrombosis, and Vascular Biology e Metabolism Clinical and Experimental, hanno dimostrato che le ceramidi tendono ad aumentare il rischio di malattia coronarica e di recidiva di eventi cardiaci come l’infarto, anche in soggetti trattati farmacologicamente in modo ottimale per la riduzione del colesterolo “cattivo”

La quantità di vino che fa bene

«I benefici del consumo lieve-moderato di vino (12 grammi di alcol al giorno nella donna e 25 grammi nell’uomo, corrispondenti rispettivamente ad uno o due bicchieri da 125 ml) sono stati ampiamenti dimostrati, in particolare l’assunzione di vino rosso è stata correlata a un minor rischio di malattia coronarica –  spiega il dottor Bonapace -. Studi epidemiologici e meta-analisi hanno principalmente attribuito questo risultato alla grande varietà di composti polifenolici presenti nel vino rosso, come ad esempio il resveratrolo che inibisce la formazione di fattori infiammatori che causano malattie cardiovascolari».

Cosa c’è ancora da scoprire

Tuttavia i meccanismi biologici responsabili dei suoi effetti cardioprotettivi non sono completamente chiariti. «Ad oggi il potenziale effetto benefico del vino consumato in modo lieve moderato sembra essere prevalentemente legato ad un aumento nel sangue del colesterolo “buono” detto HDL e ad una riduzione dell’ossidazione del colesterolo “cattivo” LDL – continua il cardiologo -.  Peraltro, non vi sono dati sul possibile effetto del vino sulle ceramidi, che sembrano avere un ruolo di “facilitatori” nel processo di aterogenesi favorendo con vari meccanismi la deposizione del colesterolo “cattivo” LDL nella parete delle arterie causandone così la progressiva ostruzione. Lo studio – conclude Bonapace – mira proprio a cercare di chiarire attraverso un’assunzione controllata in modo sperimentale di una certa quantità di vino, se parte dell’effetto benefico di questa popolare bevanda sul sistema cardiovascolare possa passare anche attraverso la modificazione nel sangue di queste ceramidi che, in prospettiva, potrebbero diventare un nuovo “target terapeutico”».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Malattie croniche: cala la mortalità in Italia, ma i progressi rallentano

Lo studio internazionale pubblicato su The Lancet mostra un calo del 30% della probabilità di morire prima degli 80 anni per un italiano a causa di patologie croniche tra il 2000 e il 2019
Sanità

La tempesta estiva del NITAG: agosto 2025 tra nomine, polemiche e revoche

Quello che avrebbe dovuto essere un normale atto amministrativo, la nomina dei nuovi membri del NITAG – il Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni – si è trasformato ...
Prevenzione

Pertosse, il ritorno inatteso: cosa ci insegna l’epidemia del 2024 in Toscana

Dopo anni di silenzio durante la pandemia, la pertosse è tornata con forza. Uno studio del Meyer di Firenze pubblicato su Eurosurveillance rivela come ritardi nei richiami e scarsa adesione all...
Salute

Disturbi mentali, ne soffre oltre un miliardo di persone. Oms: “Una sfida di salute pubblica”

Lo stato dell'arte nei due nuovi rapporti diffusi oggi dall’Oms: World mental health today e Mental health atlas 2024
di I.F.