Salute 10 Gennaio 2023 17:57

Scoperto l’algoritmo che legge le alterazioni del microbiota di soggetti autistici e con sclerosi multipla

Il metodo STELLA, messo a punto dai ricercatori dell’Università degli studi di Milano, è in grado di riconoscere i metaboliti in eccesso o in difetto (disbiotici) e cercare di correggerli con terapie personalizzate
Scoperto l’algoritmo che legge le alterazioni del microbiota di soggetti autistici e con sclerosi multipla

È proprio il caso di dire che nasce sotto una buona “Stella” l’algoritmo messo a punto dai ricercatori dell’Università Statale di Milano in grado di analizzare il microbioma umano e fornire informazioni utili per scoprire possibili bersagli che potrebbero essere utilizzati nel trattamento. Nello studio “Analisi quantitativa delle deregolazioni metaboliche associate alle malattie nel microbioma umano” pubblicato sulla rivista  iScience, i ricercatori hanno sviluppato una strategia che analizza il profilo dei metaboliti prodotti dalla complessa rete di microrganismi che costituisce il microbiota umano.

Il metodo Stella

«Tutto ruota intorno al microbiota – spiega Caterina La Porta, docente di Patologia Generale presso il dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Ateneo Milanese e coordinatrice dello studio –, un sistema dinamico di popolazioni di microrganismi che hanno tra loro una complessa interazione. Fino ad oggi la strategia  più comune per identificare il microbiota di un individuo era di classificare i microrganismi  presenti in base ad una analisi del metagenoma. L’algoritmo STELLA da noi sviluppato consente invece di analizzare il profilo dei metaboliti, quindi i prodotti terminali di questa rete complessa. In questo modo è possibile immaginare di ripristinare una condizione patologica, riportando i metaboliti al livello fisiologico».

I risultati su soggetti con autismo e con sclerosi multipla

Un metodo, dunque, che offre molte garanzie: «Il nome non è causale – racconta la professoressa La Porta – è dedicato alla giovane studentessa trentina Stella Maria Saro che insieme al giovanissimo collega Matteo Taiana, ha dato un aiuto prezioso alla messa a punto dell’algoritmo. Con il collega Stefano Zapperi, professore di Fisica teorica del dipartimento di fisica dell’Università degli studi di Milano, ho coordinato il lavoro. Il metodo STELLA è stato quindi applicato a soggetti autistici e a soggetti affetti da sclerosi multipla. Nel primo caso abbiamo analizzato dei dataset di autistici e sani identificando alterazioni associate al ciclo veglia sonno e al ciclo dell’umore, in particolare legate all’amminoacido triptofano  – aggiunge la professoressa La Porta -. Per quanto riguarda i soggetti con sclerosi multipla, invece abbiamo riportato una alterazione a carico delle vie metaboliche coinvolte nella produzione di energia come glicolisi e gluconeogenesi».

«Pronti per studiare le alterazioni di altre patologie»

In futuro questo algoritmo di facile applicazione potrà dunque essere un prezioso alleato nella ricerca delle alterazioni del microbioma di altre patologie. «Nel nostro lavoro scientifico apparso su iScience abbiamo confrontato STELLA con altri algoritmi disponibili in letteratura – sottolinea la coordinatrice dello studio – , dimostrando come STELLA presenti dei miglioramenti nell’analisi dei dati. Perciò siamo pronti ad analizzare campioni ad ampio raggio».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Sanità

Legge Caregiver, Locatelli: “Chi ama e cura non vuole essere sostituito, ma accompagnato”

Dopo oltre 15 anni di attesa, arriva il disegno di legge che riconosce tutele, diritti e dignità a chi si prende cura ogni giorno di una persona non autosufficiente. La ministra Locatelli a San...
di Isabella Faggiano
Sanità

GIMBE: Nonostante gli aumenti, il Fondo sanitario scende al 5,9% del PIL

Aggiunti alla sanità € 2,4 miliardi nel 2026 e € 2,65 miliardi nel 2027 e nel 2028. Nel 2028 il fondo sanitario arriverà a € 145 miliardi e secondo l'analisi indipendente ...
di Redazione
Salute

L’uso prolungato di melatonina può far male al cuore

L'uso prolungato di integratori a base di melatonina  potrebbe comportare un rischio più elevato di diagnosi di insufficienza cardiaca, ricovero ospedaliero connesso e morte per qualsiasi ...
di Valentina Arcovio
Salute

Capelli bianchi: non solo un segno del tempo, ma un meccanismo di difesa contro il cancro

Secondo uno studio dell’Università di Tokyo i capelli bianchi rappresentano una risposta difensiva delle cellule staminali dei melanociti del bulbo pilifero a gravi danni al DNA
di Isabella Faggiano