Salute 12 Giugno 2024 13:18

Scoperta la prima terapia che previene l’insufficienza renale acuta

L’Ospedale San Raffaele di Milano è capofila di uno studio internazionale che ha individuato un trattamento per prevenire una patologia più frequente e mortale dell’infarto miocardico acuto
Scoperta la prima terapia che previene l’insufficienza renale acuta

Per la prima volta al mondo una terapia si dimostra efficace nel prevenire l’insufficienza renale acuta, una condizione più frequente e mortale dell’infarto, che può insorgere nei pazienti sottoposti a intervento chirurgico e può evolvere in malattia renale cronica. La scoperta parla italiano, finanziata da un finanziamento del ministero della Salute e descritta sulla rivista New England Journal of Medicine da un gruppo internazionale guidato dall’Irccs ospedale San Raffaele di Milano. Sono oltre 300 milioni gli interventi chirurgici eseguiti ogni anno nel mondo, di cui 1 milione con l’ausilio di un bypass cardiopolmonare. Il corpo e gli organi dei pazienti operati sono sottoposti a uno stress acuto e diverse ricerche indicano che a risentire di questo stress operatorio sono soprattutto i reni, perché “sotto i ferri” si riduce la perfusione renale e aumenta il rischio di insufficienza renale acuta.

La somministrazione di amminoacidi previene l’insufficienza renale acuta

L’Ira, acronimo che definisce l’insufficienza renale acuta, è presente nel 10-15% di tutti i pazienti ospedalizzati a livello globale (circa mezzo miliardo all’anno) e nella metà dei ricoverati in terapia intensiva. Secondo uno studio il tasso di mortalità a 90 giorni nei pazienti critici con Ira può arrivare al 30-40%​​, il che la rende appunto più mortale rispetto all’infarto del miocardio. Il lavoro appena pubblicato sul Nejm dimostra per la prima volta l’efficacia della somministrazione endovenosa di amminoacidi per prevenire la comparsa di Ira in seguito a un intervento chirurgico con bypass cardiopolmonare. Lo studio è coordinato da Giovanni Landoni, direttore del Centro di ricerca Anestesia e Rianimazione del San Raffaele, e da Alberto Zangrillo, primario dell’Unità operativa di Anestesia e Rianimazione generale, cardio-toraco -vascolare e dell’Area unica di Terapia intensiva cardiologica e cardiochirurgica, referente direzionale Aree cliniche del San Raffaele. La ricerca è stata condotta in collaborazione con diversi centri italiani e nel mondo, e in particolare con Rinaldo Bellomo, professore di Terapia intensiva dell’università di Melbourne (Australia).

La terapia di amminoacidi viene somministrata prima dell’intervento chirurgico

Lo studio ha coinvolto 3.511 pazienti di 22 centri in paesi tra i quali Italia, Croazia e Singapore. I ricercatori – illustra una nota – hanno somministrato per via endovenosa la terapia di amminoacidi a un primo gruppo di 1.759 pazienti adulti che venivano sottoposti a intervento di chirurgia cardiaca con bypass cardiopolmonare e nei 3 giorni successivi l’intervento; ai restanti 1.752 è stato somministrato un placebo. L’insufficienza renale acuta si è verificata in 474 pazienti del gruppo che ha ricevuto il farmaco (26,9%) e in 555 pazienti del gruppo placebo (31,7%). Nel gruppo trattato si è registrata una riduzione del 5% della probabilità di Ira. “Abbiamo visto che, somministrando una soluzione di amminoacidi per via endovenosa dal momento immediatamente precedente all’operazione fino a 3 giorni post-intervento, il rene è in grado di mantenere una buona perfusione ottimizzando l’ossigenazione renale e la filtrazione glomerulare, diminuendo quindi di molto la probabilità che insorga un’Ira”, afferma Landoni.

Vicini a un cambio di paradigma per migliorare le condizioni di milioni di pazienti

“Dopo decenni in cui gli studi sugli aminoacidi si sono basati principalmente sul loro effetto nutrizionale oppure di innalzamento della temperatura corporea”, evidenziano gli autori. Questo lavoro apre la strada a nuovi utilizzi promettendo un aggiornamento delle linee guida e una rivoluzione in ambito clinico. “I dati che abbiamo raccolto con questo studio – commenta Zangrillo – confermano che la terapia con gli aminoacidi è in grado di prevenire l’insufficienza renale acuta. Da oggi potremo studiare e forse applicare questi risultati non solo agli interventi chirurgici effettuati con bypass, ma anche a chi soffre di insufficienza cardiaca, a chi si sottopone un trapianto di rene, a chi ha un’insufficienza renale in corso, a pazienti settici e potrà essere usato anche per ridurre i danni da mezzi di contrasto”. Conclude Bellomo: “Siamo fiduciosi che il nostro contributo possa fare la differenza nel mondo della medicina. E’ la prima volta nella storia che proteggiamo il rene pre e post-intervento con un farmaco e questo cambio di paradigma potrebbe migliorare l’outcome di milioni di pazienti ogni anno”.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Sanità

Sanità tra fragilità e resistenza, il 59° Rapporto Censis: “Operatori sotto pressione, cittadini in ansia”

Il Report fotografa un Paese che resiste alle crisi, ma che nel campo della salute mostra segnali di forte affaticamento: aggressioni crescenti agli operatori, carenze strutturali nel SSN e nuove frag...
di Isabella Faggiano
Advocacy e Associazioni

Ipotiroidismo: da Piazza del Popolo a Roma la sfida al “sommerso”

La Campagna promossa dalla Fondazione Consulcesi si conferma modello di prevenzione integrata promuovendo una visione sinergica della salute pubblica con il coinvolgimento di Regione Lazio, Fimmg ed i...
di Redazione
Salute

“Ogni ora di schermo è un rischio”: la SIP aggiorna le linee guida sui bambini digitali

Troppi device, troppo presto. I pediatri: “Lo smartphone? Non prima dei 13 anni”
di I.F.
Sanità

Legge Caregiver, Locatelli: “Chi ama e cura non vuole essere sostituito, ma accompagnato”

Dopo oltre 15 anni di attesa, arriva il disegno di legge che riconosce tutele, diritti e dignità a chi si prende cura ogni giorno di una persona non autosufficiente. La ministra Locatelli a San...
di Isabella Faggiano
Advocacy e Associazioni

3 dicembre: nasce il nuovo Piano nazionale per i diritti delle persone con disabilità

In occasione della Giornata internazionale per i diritti delle persone con disabilità, il Governo presenta un Piano strategico che punta su inclusione, accessibilità e partecipazione
di Redazione