Studiato per la prima volta il legame tra il regime alimentare seguito durante la pre-adolescenza e l’età di inizio delle mestruazioni. L’argomento ha suscitato l’interesse degli scienziati perché, come dimostrato da altre precedenti ricerche, un ciclo mestruale che esordisce più avanti negli anni nelle ragazzine è associato a migliori esiti di salute a lungo termine per la donna. Ebbene, dopo aver analizzato i dati di oltre 7.500 bambine di età compresa tra 9 e 14 anni i ricercatori hanno concluso che dieta ed età di insorgenza delle prime mestruazioni hanno effettivamente un legame. Lo studio è stato pubblicato su Human Reproduction dagli esperti del Fred Hutchinson Cancer Center di Seattle.
Le bambine coinvolte nella ricerca hanno compilato dei questionari sulla loro dieta, con intervalli variabili da uno a tre anni, riferendo poi anche la loro età al momento della prima mestruazione. I ricercatori hanno valutato la dieta delle ragazze rispetto a due modelli dietetici consolidati: l’Alternative Healthy Eating Index (Ahei) e l’Empirical Dietary Inflammatory Pattern (Edip). L’Ahei assegna più punti agli alimenti più sani, tra cui verdure, legumi e cereali integrali, mentre agli alimenti non salutari, come le carni rosse e lavorate, i grassi trans e il sale, vengono assegnati meno punti. L’Edip misura il potenziale complessivo della dieta di causare infiammazione nell’organismo. Tra gli alimenti collegati a una maggiore infiammazione vi sono le carni rosse e lavorate, i cereali raffinati e le bevande ad alto contenuto energetico.
Un totale di 6.992 ragazze, pari al 93% dell’intero gruppo, ha avuto la prima mestruazione durante lo studio. L’analisi dei dati dei questionari ha mostrato che il 20% delle ragazze con la dieta più sana, avevano l’8% in meno di probabilità di avere la prima mestruazione nel mese successivo rispetto al 20% delle ragazze con dieta insalubre. Il 20% delle partecipanti con la dieta più infiammatoria, aveva il 15% in più di probabilità di avere la prima mestruazione nel mese successivo rispetto al 20% con dieta meno infiammatoria.
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