Salute 15 Febbraio 2023 10:47

La polio torna a far paura anche in Occidente. Ecco perché non bisogna abbassare la guardia

Circolazione delle persone e cambiamenti climatici contribuiscono alla diffusione dei virus. «Se cala la copertura vaccinale o l’attenzione, potremmo trovarci di fronte a nuovi casi» spiega Marco Falcone, Professore di Malattie Infettive a Pisa
La polio torna a far paura anche in Occidente. Ecco perché non bisogna abbassare la guardia

Corsi e ricorsi storici, direbbe Giambattista Vico. Vale per i cicli sociali, ma anche per i virus. Ed ecco che, a distanza di 25 anni dall’ultimo caso di polio in Europa e a più di 40 anni dall’ultimo caso endemico in Italia, la poliomielite torna a preoccupare la comunità scientifica. Se in alcuni paesi come Afghanistan e Pakistan il virus di tipo 1 è ancora in circolazione, allarma la capacità del virus di raggiungere paesi ad alto reddito, dove può incontrare sacche suscettibili nella popolazione: questo fenomeno è stato osservato a Gerusalemme, Londra, New York, Montreal.

«Grazie in primis ai vaccini siamo riusciti a debellare determinate malattie infettive che sono comunque presenti a livello globale – spiega il professor Marco Falcone, Ordinario di Malattie Infettive dell’Università di Pisa e segretario SIMIT, Società Italiana di Malattie Infettive e tropicali -. Inoltre, con il riscaldamento climatico, alcuni microrganismi che erano endemici in alcune arre del globo si stanno trasferendo in aree in cui prima non si registravano, come il Mediterraneo».

Come si trasmette la polio

Uno di questi virus è proprio la poliomielite, che ha causato tantissimi problemi intorno agli anni ‘50 e ’60 nei paesi occidentali. «Nel 1958 in Italia c’erano 8 – 9mila casi di poliomielite l’anno – ricorda l’infettivologo -. Negli anni ‘80 siamo arrivati all’eradicazione grazie al vaccino. Però bisogna sorvegliare perché un virus altamente pericoloso, causa dei sintomi che possono variare da una gastroenterite fino a una paralisi neurologica in cui il soggetto non riesce a camminare» continua il professor Falcone.

Il virus si trasmette per via orofecale, tramite le feci di un soggetto infetto, e genera trasmissione interumana. Lo si può acquisire tramite ingestione di cibo o acqua contaminate da materiale fecale proveniente da persone infette. «Per questo motivo – continua Falcone – le aree in cui circola di più sono Afghanistan, Pakistan e alcuni paesi dell’Africa dove le condizioni igieniche sono precarie. Il più delle volte il virus genera una gastroenterite cona nausea e diarrea che si autorisolve. Non tutti i soggetti che si infettano sviluppano la complicanza più grave. Però un numero ristretto dei soggetti che si infettano può avere un interessamento del midollo spinale, quello che controlla il movimento degli arti, e causa una paralisi degli arti inferiori o spesso una tetraparesi, con tutti e quattro gli arti coinvolti. 50 o 60 anni fa avevamo migliaia di persone l’anno che andavano incontro alla sedia a rotelle o addirittura anche a problemi di ventilazione».

Casi di polio a New York

Ma, come ricorda l’OMS che ha lanciato l’allarme, non bisogna abbassare la guardia. Lo scorso agosto a New York c’è stato un caso di paralisi determinato da poliomielite, colpito un paziente della contea di Rockland.

«A New York c’è stato un caso grave e questo vuol dire che c’erano stati tanti altri casi lievi – spiega Falcone -. Hanno iniziato a fare delle indagini trovando il virus della poliomielite nelle acque reflue. Questo vuol dire che c’è un minimo bacino di persone infette che circola a New York. Nel 2022 il virus è stato trovato anche nelle acque reflue di Londra. Se cala la copertura vaccinale o l’attenzione, potremmo trovarci di fronte a nuovi casi».

In Italia al momento nessun rischio polio

Non ci sono però rischi imminenti in Italia, dove al momento il virus non è stato isolato. «Il virus potrebbe tornare a circolare se aumenta il numero di persone che arrivano da paesi dove questo è endemico e dove molti non sono vaccinati. In quel caso il virus potrebbe riprendere a circolare».

Per eradicare il virus in Italia ci sono voluti circa 15-20 anni, grazie anche a una imponente campagna di vaccinazione, partita dai neonati.

Esistono tre tipo di virus: tipo 1, 2 e 3. Il virus di tipo 2 e 3 sono stati praticamente eradicati. Il virus 1 è quello più sfuggente ed è quello che oggi circola.

«Un vaccino, che era tra l’altro molto efficace, era il vaccino di Sabin a virus inattivato: dava più effetti collaterali e in rari casi poteva causare un’infezione da poliomielite indotta dal vaccino. Un altro vaccino, quello di Salk, si è rivelato molto più tollerato. Il vaccino che utilizziamo oggi è molto sicuro e lo iniettiamo a tutti i neonati» conclude Falcone.

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

“Cure Palliative. Cure, non un Palliativo”

Per la Giornata delle Cure Palliative, VIDAS lancia una campagna di sensibilizzazione sul valore di queste terapie, accessibili solo a un italiano su tre. La voce è di Elio
di Redazione
Sanità

Legge Caregiver, Locatelli: “Chi ama e cura non vuole essere sostituito, ma accompagnato”

Dopo oltre 15 anni di attesa, arriva il disegno di legge che riconosce tutele, diritti e dignità a chi si prende cura ogni giorno di una persona non autosufficiente. La ministra Locatelli a San...
di Isabella Faggiano
Salute

L’uso prolungato di melatonina può far male al cuore

L'uso prolungato di integratori a base di melatonina  potrebbe comportare un rischio più elevato di diagnosi di insufficienza cardiaca, ricovero ospedaliero connesso e morte per qualsiasi ...
di Valentina Arcovio
Sanità

GIMBE: Nonostante gli aumenti, il Fondo sanitario scende al 5,9% del PIL

Aggiunti alla sanità € 2,4 miliardi nel 2026 e € 2,65 miliardi nel 2027 e nel 2028. Nel 2028 il fondo sanitario arriverà a € 145 miliardi e secondo l'analisi indipendente ...
di Redazione