Salute 20 Dicembre 2024 11:00

Invecchiamento: i 70enni di oggi sono ‘biologicamente’ più giovani di almeno 10 anni

I risultati, pubblicati sulla rivista Nature Aging da un gruppo di ricerca internazionale guidato dalla Columbia University, sono stati ottenuti analizzando i dati di vasto studio sulla popolazione inglese, l'English Longitudinal Study of Aging (Elsa)
Invecchiamento: i 70enni di oggi sono ‘biologicamente’ più giovani di almeno 10 anni

Chi ha settant’anni ha tutto il diritto di sentirsi più giovane. Seconda la scienza, infatti, gli anziani di oggi invecchiano meglio dei loro genitori e nonni, tanto che i 70 anni possono ormai essere considerati i nuovi 60. Il merito è dei miglioramenti figli del ventesimo secolo: sana alimentazione, educazione e condizioni igienico-sanitarie, che hanno permesso di rallentare il declino fisico e cognitivo dovuto all’avanzare dell’età. Ma questo non significa che i giovani d’oggi invecchieranno ugualmente bene. È meglio non lasciarsi andare: è possibile, infatti, che in futuro il dilagare dell’obesità possa invertire questo trend. Non sono semplici ipotesi, ma dati messi nero su bianco, raccolti grazie ad un vasto studio sulla popolazione inglese, l’English Longitudinal Study of Aging (Elsa), pubblicati sulla rivista Nature Aging da un gruppo di ricerca internazionale guidato dalla Columbia University.

Valutate capacità cognitive, locomotorie, sensoriali, psicologiche e di vitalità

La novità dell’approccio adottato dai ricercatori sta nel fatto di valutare la salute degli anziani non considerando solo la presenza o assenza di malattie, bensì il mantenimento di alcune capacità utilizzate nel quotidiano. “Per comprendere come la salute degli anziani di oggi sia paragonabile a quella delle generazioni precedenti, abbiamo stimato le capacità cognitive, locomotorie, sensoriali, psicologiche e di vitalità nei partecipanti allo studio”, scrivono gli autori nell’abstract della ricerca. I miglioramenti sono risultati maggiori nei gruppi più giovani: “Ad esempio, un partecipante di 68 anni all’English Longitudinal Study of Aging nato nel 1950 aveva una capacità maggiore – a livello cognitivo, locomotorio, sensoriale, psicologico e di vitalità – di un 62enne nato 10 anni prima. Le tendenze erano simili per uomini e donne. Le possibili cause includono ampie influenze sociali e miglioramenti nell’assistenza medica”, aggiungono i ricercatori.

Attenzione: “Le generazioni future non devono lasciarsi andare”

I ricercatori puntualizzano che questa frenata dell’invecchiamento è stata documentata negli inglesi e potrebbe non valere per altri Paesi come gli Stati Uniti. Allo stesso tempo, però, affermano che indizi di un migliore invecchiamento sono emersi anche da un simile studio condotto sulla popolazione cinese, sebbene i dati disponibili coprano un arco temporale più ristretto. “Dai dati sono emersi “grandi miglioramenti” rispetto al passato, spiega il primo autore dello studio – John Beard -. Siamo rimasti sorpresi da quanto fossero grandi questi  miglioramenti, in particolare confrontando le persone nate dopo  la Seconda guerra mondiale con i gruppi nati prima – aggiunge  Beard -. Ma non c’è nulla che dica che continueremo a vedere gli  stessi miglioramenti in futuro: cambiamenti come la crescente  prevalenza dell’obesità potrebbero persino far invertire questa  tendenza. È anche probabile che i gruppi più abbienti abbiano  sperimentato maggiori benefici rispetto ad altri. Ma nel  complesso, i trend sono ben delineati e suggeriscono che, per  molte persone, i 70 anni potrebbero davvero essere i nuovi 60″, conclude.

 

 

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