Salute 27 Novembre 2023 14:03

Dormire poco prima di un intervento chirurgico aumenta il dolore nel post

Non dormire a sufficienza prima di un intervento chirurgico è un evento molto comune, ma può aumentare il dolore post-operatorio. Lo rivela uno studio condotto su topi, presentato al meeting della Society for Neuroscience a Washington DC
Dormire poco prima di un intervento chirurgico aumenta il dolore nel post

Non dormire a sufficienza prima di un intervento chirurgico è un evento molto comune, ma può aumentare il dolore post-operatorio. Lo rivela uno studio condotto su topi, presentato al meeting della Society for Neuroscience a Washington DC. Gli animali che sono stati privati del sonno prima di essere sottoposti a un intervento chirurgico hanno provato più dolore e una maggiore infiammazione in fase di recupero, rispetto agli animali che avevano dormito a sufficienza. Questo suggerisce che per migliorare i tempi di ripresa post-operatoria potrebbe essere necessario dormire bene non solo dopo un’operazione, ma anche prima.

Lo studio sul dolore post-operatorio è stato condotto sui topi

Per determinare come il sonno possa influenzare il processo di guarigione Maíra Bicca, della Johns Hopkins University del Maryland e i suoi colleghi hanno valutato i risultati del dolore post-operatorio in topi privati del sonno. In particolare, i ricercatori hanno impedito a sei topi di addormentarsi per le 9 ore precedenti a un intervento, servendosi di diverse distrazioni. Gli scienziati hanno introdotto nelle loro gabbie nuovi materiali per la nidificazione e oggetti che i topi non avevano mai visto prima, e di tanto in tanto hanno anche picchiettato sulla gabbia. In seguito, hanno somministrato loro un anestetico e praticato un’incisione nelle zampe posteriori, e poi hanno ricucito la ferita. Per le due settimane successive, l’équipe ha misurato quotidianamente il dolore dei topi accarezzando le loro ferite con fibre di nylon. Ogni fibra esercitava una pressione diversa sulla ferita e i ricercatori hanno monitorato quanta forza era necessaria prima che gli animali retraessero la zampa. Se una forza minima avesse fatto allontanare i topi, ciò avrebbe indicato una maggiore sensibilità al dolore.

La privazione del sonno aumenta il numero di cellule infiammatorie nel sito dell’incisione

I ricercatori hanno scoperto che, a partire da cinque giorni dopo l’intervento, i topi che erano stati precedentemente privati del sonno mostravano una maggiore sensibilità al dolore rispetto a un numero uguale di animali che avevano dormito a sufficienza. Ad esempio, due settimane dopo l’operazione, per far ritrarre le zampe agli animali ben riposati era necessaria una pressione superiore del 50%, rispetto a quella nei topi privati del sonno. Il team di scienziati ha anche scoperto che nei topi privati del sonno era presente un numero maggiore di cellule infiammatorie nel sito dell’incisione rispetto a quelli che avevano dormito abbastanza. “Ciò suggerisce che la mancanza di sonno compromette la capacità del sistema immunitario di agire efficacemente sull’infiammazione, che è la prima linea di difesa del corpo contro le lesioni o le malattie”, spiega Bicca.

La terapia del sonno dovrebbe essere parte integrante dell’assistenza pre-chirurgica

“L’infiammazione è anche causa di dolore”, spiega Bicca. “Non è chiaro se questi risultati possano essere applicati agli esseri umani; tuttavia, è certamente possibile, dato il noto legame tra sonno, infiammazione e dolore nell’uomo”, evidenzia Jianguo Cheng, della Cleveland Clinic dell’Ohio. “Lo stile di vita moderno, spesso sottrae priorità al sonno. Questo significa – continua – che la maggior parte delle persone che devono affrontare un intervento chirurgico, previsto o no, svilupperanno una sorta di ipersensibilità al dolore o un ritardo nella guarigione dei tessuti. Le strutture sanitarie potrebbero limitare questo rischio riducendo al minimo i disturbi del sonno, come il rumore e la luce. Per le persone con disturbi del sonno, come l’insonnia o l’apnea ostruttiva del sonno, la terapia del sonno dovrebbe essere parte integrante dell’assistenza pre-chirurgica, così da migliorare i risultati e il recupero post-operatorio”, conclude Cheng.

 

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