Salute 9 Giugno 2025 11:59

Donne over 50: “Tre caffè al giorno tolgono il medico di torno”

Un effetto che, secondo gli autori, potrebbe essere attribuito all’azione antinfiammatoria e antiossidante della caffeina e di altri composti bioattivi contenuti nel caffè
Donne over 50: “Tre caffè al giorno tolgono il medico di torno”

Che sia per gusto o per abitudine, bere regolarmente caffè con caffeina potrebbe essere un vero e proprio elisir per invecchiare in salute, soprattutto per le donne over 50. Parola dei ricercatori della Harvard T.H. Chan School of Public Health che hanno condotto uno studio sull’argomento, presentato alla conferenza internazionale dell’American Society for Nutrition. La ricerca ha analizzato i dati di oltre 47mila donne tra i 45 e i 60 anni, seguite per un periodo di circa 30 anni nell’ambito del celebre Nurses’ Health Study. L’obiettivo? Verificare se esista un’associazione tra consumo di caffeina nella mezza età e qualità dell’invecchiamento dopo i 70 anni.

I risultati dello studio

Secondo quanto riferito durante la conferenza, le donne che consumavano in media circa 315 milligrammi di caffeina al giorno, corrispondenti a circa tre tazzine di caffè, mostravano una maggiore probabilità di invecchiare in modo sano, ovvero senza gravi malattie croniche e con buone capacità cognitive, motorie e fisiche. Un effetto che, secondo gli autori, potrebbe essere attribuito all’azione antinfiammatoria e antiossidante della caffeina e di altri composti bioattivi contenuti nel caffè. “Abbiamo osservato che il consumo moderato di caffè con caffeina durante la mezza età era associato a una probabilità più alta di invecchiamento sano”, spiega la ricercatrice Sara Mandavi, evidenziando come l’effetto benefico non sia stato rilevato tra le donne che bevevano caffè decaffeinato o tè.

In attesa della pubblicazione integrale

Anche se i risultati non indicano una relazione di causa-effetto, i ricercatori sottolineano che esistono dati coerenti con studi precedenti che collegano il consumo moderato di caffè a un minor rischio di diabete, malattie cardiovascolari e declino cognitivo. Al momento, lo studio completo non è ancora disponibile in formato peer-reviewed: le conclusioni sono state presentate solo sotto forma di abstract alla conferenza Nutrition 2025. Questo significa che sarà necessario attendere la pubblicazione integrale dei dati e la revisione scientifica per valutare nel dettaglio la metodologia, i limiti e le implicazioni cliniche.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

 

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Virus respiratorio sinciziale, ottobre è il mese per proteggere i neonati

Con l’arrivo dell’autunno prende il via la campagna di immunizzazione contro il virus respiratorio sinciziale (RSV), che colpisce soprattutto i bambini più piccoli. Il pediatra Mart...
Advocacy e Associazioni

Giornata nazionale delle persone con sindrome di Down: “Nessuna decisione senza di noi”

Il 12 ottobre CoorDown torna in 200 piazze italiane per chiedere più partecipazione e rappresentanza nei luoghi dove si decide la vita di tutte e di tutti. Al centro della campagna, il film &ld...
Advocacy e Associazioni

Legge 104 e caregiver: tutte le novità tra permessi, congedi e smart working

Le novità introdotte per i caregiver dalla legge 104 rappresentano un passo avanti importante, ma secondo l’avvocato Alessia Maria Gatto non sono ancora sufficienti per rispondere piename...
Sanità

Intelligenza artificiale, approvata la legge quadro. Per i medici resta un supporto, non un surrogato

La soddisfazione della Fnomceo: “È un buon giorno per medici e cittadini, l’atto medico resta prerogativa dei professionisti”
Nutri e Previeni

La dieta mediterranea bio è meglio, effetti su microbiota in sole 4 settimane

Uno studio guidato dall’Università di Roma Tor Vergata ha scoperto che quattro settimane di dieta mediterranea biologica sono sufficienti per modificare in modo misurabile la composizione...