Salute 12 Febbraio 2025 14:32

Distonia, individuate due famiglie genetiche che portano a forme diverse della malattia

Le due diverse forme di distonia individuate potrebbero avere bisogno di due cure altrettanto distinte, infatti, le attuali terapie di neurostimolazione non sempre funzionano
di I.F.
Distonia, individuate due famiglie genetiche che portano a forme diverse della malattia

Si chiamano distonie e sono contrazioni muscolari involontarie dalla durata variabile e possono costringere chi ne soffre ad assumere delle posizioni anomale con tutto il corpo o con una parte di esso. La distonia colpisce migliaia di persone in Italia. Le cause, la gravità e le manifestazioni della patologia sono molteplici, tanto che è corretto parlare di sindromi distoniche. Nonostante finora siano stati individuati molti geni associati a tali sindromi, non è ancora del tutto chiaro come geni differenti possano produrre sintomi motori simili tra loro. Per far luce su questo aspetto i ricercatori della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e dalla Fondazione Irccs Istituto neurologico Besta di Milano hanno esaminato 31 pazienti. I risultati sono stati pubblicati su ‘Annals of Neurology’.

Le diverse tipologie genetiche

Lo studio ha collegato mutazioni genetiche alle disfunzioni del cervello nella distonia, individuando due famiglie genetiche che portano a forme neurali diverse della malattia e che potrebbero avere bisogno di due cure distinte. Abbiamo analizzato i dati neurali di 31 pazienti distonici con nove profili genetici distinti e abbiamo scoperto che geni diversi possono portare a effetti molto simili a livello di attività dei neuroni”, spiega Ahmet Kaymak, dottorando di biorobotica alla Scuola Sant’Anna e primo autore dello studio. La presenza di diverse tipologie genetiche può portare quindi alla stessa patologia e agli stessi disordini del movimento.

Le terapie di neurostimolazione non sempre funzionano

“Ma lo studio Sant’Anna-Besta mostra anche altre evidenze scientifiche: di questi corredi genetici infatti, solo quelli con determinate caratteristiche possono essere curati con le attuali terapie di neurostimolazione. “Abbiamo osservato che circa la metà dei geni causa un’attività dei neuroni molto regolare e l’altra metà un’attività molto irregolare. Ci siamo poi resi conto che i geni per cui funzionano le terapie di neurostimolazione appartengono tutti al secondo gruppo. Questo ci suggerisce che la regolarità dell’attività neuronale sia una delle chiavi per l’efficacia della cura”, aggiunge Alberto Mazzoni della Scuola Sant’Anna. “L’importanza clinica di questo studio risiede nella possibilità di usare questo metodo di analisi delle caratteristiche individuali dell’attività cerebrale per le terapie di stimolazione cerebrale adattativa, sempre più orientate alla cura personalizzata per i pazienti con disordini del movimento, quali distonia e malattia di Parkinson”, conclude Luigi Romito, neurologo presso il Dipartimento di Neuroscienze cliniche diretto da Roberto Eleopra al Besta.

 

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

 

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Il “bagaglio”, docufilm che racconta paure, speranze e percorsi delle donne con tumore al seno

Promosso da MSD Italia con le principali associazioni di pazienti, racconta il percorso di una donna dopo la diagnosi di tumore al seno, tra emozioni, forza e speranza, evidenziando l’importanza...
di Marco Landucci
Advocacy e Associazioni

Advocacy, l’Aifa rafforza il dialogo con i pazienti: nasce “Aifa Ascolta”

Gli incontri, di natura conoscitiva e quadrimestrale, permetteranno al Presidente e agli uffici Aifa di ascoltare direttamente le istanze dei pazienti
di I.F.
Sanità

Legge Caregiver, Locatelli: “Chi ama e cura non vuole essere sostituito, ma accompagnato”

Dopo oltre 15 anni di attesa, arriva il disegno di legge che riconosce tutele, diritti e dignità a chi si prende cura ogni giorno di una persona non autosufficiente. La ministra Locatelli a San...
di Isabella Faggiano
Salute

L’uso prolungato di melatonina può far male al cuore

L'uso prolungato di integratori a base di melatonina  potrebbe comportare un rischio più elevato di diagnosi di insufficienza cardiaca, ricovero ospedaliero connesso e morte per qualsiasi ...
di Valentina Arcovio
Advocacy e Associazioni

Disabilità, Consulte bloccate a Roma e Milano: “I diritti dei cittadini sospesi dalla politica”

Sofia Donato, componente del Direttivo della Consulta Cittadina Disabilità Roma, in un’intervista a Sanità Informazione: “Da giugno, i cittadini con disabilità non han...
di Isabella Faggiano