Salute 24 Aprile 2025 16:15

Alzheimer: anche l’esercizio fisico leggero aiuta a rallentare il declino cognitivo

Un nuovo studio clinico ha scoperto che sia l'esercizio fisico a bassa che a moderata-alta intensità potrebbero essere strumenti preziosi nella lotta contro l'Alzheimer
Alzheimer: anche l’esercizio fisico leggero aiuta a rallentare il declino cognitivo

Un nuovo studio clinico, condotto dall’Università della California di San Diego e dalla Wake Forest University, ha scoperto che sia l’esercizio fisico a bassa che a moderata-alta intensità potrebbero essere strumenti preziosi nella lotta contro l’Alzheimer. Stando a quanto pubblicato in due articoli su Alzheimer’s and Dementia: The Journal of the Alzheimer’s Association, gli anziani sedentari con lieve deterioramento cognitivo amnesico, un importante fattore di rischio per la demenza di Alzheimer, potrebbero trovare giovamento anche da una leggera attività fisica.

Lo studio ha coinvolto 300 anziani con deterioramento cognitivo lieve

Le persone con deterioramento cognitivo lieve amnesico, una condizione caratterizzata da disturbi della memoria e da un declino oggettivo della memoria, corrono un rischio elevato di sviluppare l’Alzheimer. Ogni anno infatti circa il 16% delle persone affette da questa condizione sviluppa l’Alzheimer. Lo studio EXERT ha coinvolto quasi 300 anziani sedentari con lieve deterioramento cognitivo, assegnati in modo casuale a un allenamento aerobico di intensità moderata-alta o ad attività di stretching, equilibrio e mobilità articolare a bassa intensità. I ​​partecipanti hanno completato gli esercizi assegnati 3-4 volte a settimana per 12 mesi e lo studio ha incluso anche valutazioni regolari della funzione cognitiva e del volume cerebrale

Importante intervenire nelle persone ad alto rischio Alzheimer

Ebbene, nei partecipanti allo studio EXERT, la funzione cognitiva è rimasta stabile per 12 mesi sia nel gruppo di soggetto che ha eseguito esercizi a bassa intensità che in quelli che hanno svolto attività ad intensità moderata-alta. Entrambe le forme di esercizio sono state associate a un declino cognitivo significativamente inferiore. Entrambi i gruppi sottoposti ad esercizi EXERT tendevano a mostrare una minore perdita di volume cerebrale nell’arco di 12 mesi, anche nella corteccia prefrontale. “Questo è un momento critico per intervenire in questa popolazione, perché non soffre ancora di demenza, ma è ad altissimo rischio”, dice Aladdin Shadyab, autore principale di uno dei nuovi articoli e professore associato presso la Herbert Wertheim School of Public Health and Human Longevity Science and School of Medicine dell’UC San Diego. “Insieme, questi risultati ci mostrano che anche l’esercizio fisico a bassa intensità può rallentare il declino cognitivo negli anziani a rischio”, aggiunge.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Disabilità: “Chi assiste i nostri figli in gita scolastica?”

Lo racconta, a Sanità Informazione, una mamma caregiver che, come un’ombra invisibile, offre l’assistenza infermieristica alla figlia di cinque anni durante le gite scolastiche
Advocacy e Associazioni

Unicef: il suicidio è la quarta causa di morte negli adolescenti in 43 paesi

In occasione della Settimana Europea della Salute Mentale (19 – 25 maggio) l’Unicef sottolinea come il suicidio rappresenti la quarta causa di morte in ben 43 paesi al mondo
Advocacy e Associazioni

Giornata europea dei sibling: i fratelli protagonisti non solo per un giorno

Nel silenzio quotidiano delle case in cui si convive con la disabilità, ci sono fratelli e sorelle che imparano presto a essere forti, invisibili, resilienti. Ora, grazie a Parent Project, dive...
Sanità

Obesità, nasce la Rete italiana per contrastare la malattia

A promuovere la creazione della piattaforma permanente dedicata alla prevenzione, alla cura e all’innovazione è stata la Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso)
di I.F.