Salute 25 Marzo 2024 15:53

Salute del cuore: migliora se si curano ansia e depressione

I ricercatori della Ohio State University di Columbus (Usa) hanno dimostrato che, nelle persone con malattie cardiache che soffrono anche di ansia o depressione, il trattamento dei disturbi mentali migliora anche la salute cardiaca
Salute del cuore: migliora se si curano ansia e depressione

Prendersi cura della salute mentale per aiutare anche quella del cuore. È il messaggio che arriva da uno studio condotto da ricercatori della Ohio State University di Columbus (Usa) e pubblicato sul Journal of the American Heart Association che ha mostrato che, nelle persone con malattie cardiache che soffrono anche di ansia o depressione, il trattamento dei disturbi mentali migliora anche la salute cardiaca. Il legame tra salute cardiaca e mentale è complesso e bidirezionale. Molti studi hanno mostrato, per esempio, che la depressione è più frequente nei pazienti con malattie cardiache (come lo scompenso) e ha un impatto significativo sulla mortalità. Allo stesso modo, “la presenza di ansia può preannunciare problemi coronarici o aggravarli”, spiegano i ricercatori.

Analizzati quasi mille pazienti per tre anni

Precedenti studi avevano già correlato la depressione ad un incremento della mortalità nei pazienti con malattia coronarica. Tuttavia, ad oggi, pochi studi hanno valutato il ruolo dell’ansia o il ruolo della concomitanza di depressione e ansia come fattore aggravante della medesima patologia. Per questo, scrivono i ricercatori nell’abstract della ricerca “abbiamo esaminato se l’ansia fosse associata ad un aumento del rischio di mortalità, dopo aver già tenuto conto della depressione in soggetti con malattia coronarica accertata”. Sono stati esaminati i dati relativi a 934 uomini e donne con malattia coronarica confermata, con un’età media di  62 anni (il più giovane ne aveva 51, il più anziano 73). Tutti, prima di sottoporsi all’angiografia coronarica, hanno risposto ai quesiti previsti dalla Hospital Anxiety and Depression Scale (HADS), uno strumento di solito ampiamente utilizzato per misurare le condizioni psicologiche dei pazienti oncologici.

Sottoporre chi soffre di malattie cardiache a screening per ansia e depressione

Durante il periodo di follow-up, durato tre anni, i ricercatori hanno osservato che i pazienti che avevano ricevuto un trattamento per i disturbi mentali (sia psicoterapia, sia farmacologico) avevano un rischio più basso del 75% di avere bisogno di un nuovo ricovero, del 74% i rivolgersi al pronto soccorso, del 53% di morte per infarto e del 66% di morte per tutte le cause.  Nel corso dello studio 133 partecipanti sono deceduti. Secondo i ricercatori, i risultati dello studio confermano che “i pazienti con malattie cardiache dovrebbero essere sottoposti a screening per ansia e depressione” e, in caso di presenza di disturbi, “dovrebbero seguire un trattamento appropriato”. L’ansia è associata ad un aumento del rischio di mortalità nei pazienti con malattia coronarica, in particolare quando è in comorbilità con la depressione. Gli studi futuri, dunque, concludono gli studiosi “dovrebbero concentrarsi sulla concomitanza di questi fattori psicosociali come marcatori di aumento del rischio di mortalità”.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Legge obesità, le Associazioni Pazienti: “Passo storico, ma ora servono azioni concrete”

Le Associazioni di Pazienti e Coldiretti accolgono con favore l’approvazione della Legge Pella, che riconosce l’obesità come malattia cronica, ma sottolineano l’urgenza di tr...
Sanità

GIMBE: Nonostante gli aumenti, il Fondo sanitario scende al 5,9% del PIL

Aggiunti alla sanità € 2,4 miliardi nel 2026 e € 2,65 miliardi nel 2027 e nel 2028. Nel 2028 il fondo sanitario arriverà a € 145 miliardi e secondo l'analisi indipendente ...
di Redazione
Advocacy e Associazioni

Manovra: Cittadinanzattiva e Carer, sui caregiver promesse tradite

Cittadinanzattiva e CARER denunciano la mancanza di una legge nazionale e dello stanziamento di un fondo irrisorio nella bozza di Legge di Bilancio dedicato ai caregiver
di Valentina Arcovio