Contributi e Opinioni 27 Febbraio 2018 15:55

Riabilitazione: «Serve sinergia tra specialistica e medicina generale»

di Pier Luigi Bartoletti, Vicepresidente OMCeO Roma
di Pier Luigi Bartoletti

«Un confronto da cui è emerso in modo chiaro che la fisioterapia richiede un percorso di valutazione, con il giusto tempo di esecuzione delle prestazioni ma soprattutto la presa in carico globale del malato accompagnata alla valutazione sugli esiti del trattamento». Questo il parere di Pier Luigi Bartoletti, vicepresidente dell‘Ordine provinciale di Roma dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri (OMCeO) a seguito del convegno “Organizzazione delle prestazioni di riabilitazione specialistica ambulatoriale” promosso a Roma da Anisap, Collegio dei Professori Ordinari di Medicina Fisica e Riabilitativa, Simfer, Sirn.

Nell’ambito dello stesso convegno è stato anche presentato il patto #UnitiperlaRiabilitazione predisposto da Foad Aodi fisiatra e consigliere dell’Ordine capitolino.

Secondo Bartoletti, inoltre, è necessario «avviare un processo di professionalizzazione di una branca importante in un Paese sempre più anziano e con persone sempre più alle prese con malattie croniche: è qui che la riabilitazione assume un ruolo fondamentale e soprattutto in alcune patologie, ad esempio nel post infarto o dopo un intervento di protesi d’anca. Questo per valorizzare chi fa bene il proprio lavoro».

Organizzare le prestazioni di riabilitazione specialistica ambulatoriale prevede, inoltre, una sinergia tra chi deve occuparsi della salute del paziente. «Tutti parlano della continuità assistenziale – sottolinea il vicepresidente dei camici bianchi della Capitale – e credo che anche il processo riabilitativo debba prevedere un percorso di questo tipo con le varie componenti, quella specialistica e quella della medicina generale, che spesso mancano».

Secondo Foad Aodi, l’iniziativa ha come obiettivo una riabilitazione di qualità e accessibile a tutti, con pari opportunità sia nella sanità pubblica che in quella privata; l’aggiornamento dei LEA; il riconoscimento del ruolo e della qualità delle strutture pubbliche e private accreditate in grado di comportare un risparmio per il SSN; una maggiore collaborazione interprofessionale fra medici specialisti, professioni sanitarie e medici di famiglia per l’appropriatezza della prescrizione e per ridurre il ricorso alla medicina difensiva; più aggiornamento professionale, con la difesa e la valorizzazione dell’atto medico; la costituzione di un albo di eccellenza; la semplificazione delle autorizzazioni per contrastare abusivismo e lavoro in nero; più innovazione e tecnologia nel settore.

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Malattie croniche: cala la mortalità in Italia, ma i progressi rallentano

Lo studio internazionale pubblicato su The Lancet mostra un calo del 30% della probabilità di morire prima degli 80 anni per un italiano a causa di patologie croniche tra il 2000 e il 2019
Sanità

La tempesta estiva del NITAG: agosto 2025 tra nomine, polemiche e revoche

Quello che avrebbe dovuto essere un normale atto amministrativo, la nomina dei nuovi membri del NITAG – il Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni – si è trasformato ...
Prevenzione

Pertosse, il ritorno inatteso: cosa ci insegna l’epidemia del 2024 in Toscana

Dopo anni di silenzio durante la pandemia, la pertosse è tornata con forza. Uno studio del Meyer di Firenze pubblicato su Eurosurveillance rivela come ritardi nei richiami e scarsa adesione all...
Salute

Disturbi mentali, ne soffre oltre un miliardo di persone. Oms: “Una sfida di salute pubblica”

Lo stato dell'arte nei due nuovi rapporti diffusi oggi dall’Oms: World mental health today e Mental health atlas 2024
di I.F.