Nessuna applicazione mobile gratuita è idonea per essere utilizzata dagli operatori sanitari nella lotta alla resistenza antimicrobica. Queste le conclusioni di uno studio condotto dall’Università di Udine, in collaborazione con l’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale (Asufc) e l’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie. La ricerca, durata quasi tre anni, ha appurato che, al momento, non esiste un’app gratuita, utile e di facile utilizzo che soddisfi tutti gli 86 requisiti identificati dal gruppo di esperti che ha condotto lo studio. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista JMIR mHealth and uHealth.
I requisiti riguardano: la capacità di individuare i patogeni, il supporto alla diagnosi e alla terapia, l’analisi dell’antimicrobico resistenza, la funzione di cruscotto, le azioni di contrasto all’antimicrobico resistenza, le note e le registrazioni, la rete professionale e le caratteristiche tecniche dell’app. Le app inizialmente identificate, su piattaforme ioS e Android, sono state 115. Per individuarle il gruppo di ricerca ha utilizzato le medesime parole chiave in italiano e in inglese. Dalle progressive analisi utilizzando gli 86 criteri ne sono rimaste due, che però raggiungevano un livello di soddisfazione di solo il 36% dei criteri fissati. “Questa ricerca sistematica – spiega il coordinatore, Luca Arnoldo, docente di Igiene e medicina preventiva – dimostra che c’è ancora ampio margine di miglioramento nello sviluppo di app e, più in generale, di soluzioni mobile health per combattere l’antimicrobico resistenza”.
Le tecnologie digitali per la salute mobile potrebbero svolgere un ruolo cruciale all’interno dell’attuale scenario caratterizzato da un importante carico di morbilità e mortalità dovuto al fenomeno dell’antimicrobico resistenza. Secondo i ricercatori, la lotta alla resistenza antimicrobica potrebbe essere efficacemente supportata dall’uso delle tecnologie informatiche, dei big data e dell’intelligenza artificiale anche utilizzando dispositivi mobili. Queste tecnologie digitali stanno diventando una risorsa importante per la fornitura di servizi sanitari e la salute pubblica. Tra queste tecnologie mobili, quelle disponibili in wireless sono particolarmente importanti per la loro facilità d’uso, l’ampia portata e l’ampia adozione. Nelle aree in cui la tecnologia non è così avanzata nell’uso delle cartelle cliniche elettroniche o in cui l’accesso alle reti è limitato o non disponibile, l’uso dei telefoni cellulari, in particolare attraverso app ben sviluppate, potrebbe rappresentare una chiave di svolta.
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