Salute 10 Giugno 2023 14:36

Infarto: il video che spiega perché si deve chiamare subito il 118 e non andare al Pronto Soccorso

La campagna rivolta agli uomini tra i 40 e i 60 anni ha l’obiettivo di rendere la popolazione più consapevole dell’importanza dei corretti comportamenti per salvaguardare la propria salute
Infarto: il video che spiega perché si deve chiamare subito il 118 e non andare al Pronto Soccorso

Un improvviso dolore al torace con sudorazione a freddo e difficoltà di respirazione può essere il preludio di un infarto. Per questo è importante allertare subito il 118 anziché recarsi in autonomia al Pronto Soccorso.  Una scelta decisiva che l’Azienda Unità Sanitaria Locale di Modena ha voluto raccontare con il progetto Nexus in un video spot per la prevenzione dell’infarto.

A rischio infarto in particolare gli uomini dai 40 ai 60 anni

Il messaggio è rivolto in particolare agli uomini dai 40 ai 60 anni, che tendono a sottovalutare i segnali del corpo. Nella clip diffusa sui social network vengono raccontate tre situazioni di vita quotidiana in cui i protagonisti sono colti da un improvviso malore. Durante una corsa, mentre si rientra a casa e in ufficio, tre momenti che potrebbero interessare chiunque. Fondamentale la reazione di ogni individuo. Nel video i protagonisti chiamano immediatamente il 118 e vengono seguiti dall’operatore fino all’arrivo dell’ambulanza.

Con la telemedicina un cardiologo riconosce i segnali dell’infarto

La chiamata al 118 permette di essere subito in collegamento con un operatore che tranquillizza e dà le prime indicazioni. Pochi minuti dopo i sanitari sul posto sono in grado di sottoporre il paziente all’elettrocardiogramma che in telemedicina sarà visionato e refertato da un cardiologo. «Gli operatori del 118 sono occhi e braccia dei medici sul territorio – commenta Romana Bacchi Direttrice Sanitaria dell’Azienda USL di Modena -. È fondamentale però che i cittadini comprendano l’importanza di richiedere immediato soccorso nel luogo dove si è manifestato l’episodio. La presa in carico del paziente avviene già nel momento della chiamata al 118 e l’arrivo celere dei sanitari permette di valutare all’istante la natura del dolore e destinare il paziente all’ospedale più adatto per quel tipo di esigenza sanitaria».

Troppi pazienti con dolore toracico arrivano al Pronto Soccorso

La scelta fatta in quei minuti può essere dunque decisiva. Chiamare subito il 118 può salvare la vita grazie ad una immediata assistenza sanitaria già alla prima risposta dell’operatore. «Purtroppo, rimane ancora alto il numero dei cittadini che con dolore toracico non traumatico si presentano al Pronto Soccorso – ammette Geminiano Bandiera, Direttore del Dipartimento interaziendale di Emergenza-Urgenza dell’Azienda USL di Modena -. Raggiungere da soli il Ps rappresenta non solo un rischio enorme per la salute, ma rende più difficile indirizzare il paziente verso il giusto percorso di presa in carico sanitaria».

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Terapie a rischio dopo i 12 anni? L’inchiesta di Sanità Informazione e il sondaggio Anffas

Dopo le segnalazioni di genitori riguardo all’interruzione delle terapie riabilitative per i figli con disabilità in adolescenza, raccolte da Sanità Informazione sui social media, ...
di Isabella Faggiano
Salute

Fibromialgia: allo studio montagna, mindfulness e nordic walking come terapie

E' appena partito all'Ospedale Niguarda di Milano un progetto sperimentale per offire ai pazienti con fibromialgia terapie complementari come immersioni nella natura, sessioni alle terme, mindfulness ...
di Valentina Arcovio
Advocacy e Associazioni

3 dicembre: nasce il nuovo Piano nazionale per i diritti delle persone con disabilità

In occasione della Giornata internazionale per i diritti delle persone con disabilità, il Governo presenta un Piano strategico che punta su inclusione, accessibilità e partecipazione
di Redazione
Prevenzione

Vaccini mRNA: benefici anche oltre il COVID, mortalità generale ridotta del 25%. Studio su 29 milioni di Francesi

Pubblicato su JAMA Network Open. Nessun aumento del rischio di mortalità, anzi una riduzione del 25% anche per cause non legate al COVID
di Corrado De Rossi Re