Ogni anno che passa si allunga la lista degli alimenti a cui prestare attenzione, prima di metterli nel carrello e farli finire sulle nostre tavole. Anche nel 2025, l’Environmental Working Group (EWG) ha pubblicato la sua consueta lista annuale dei prodotti ortofrutticoli che, negli Stati Uniti, presentano le maggiori quantità e varietà di residui di pesticidi. Una mappa del rischio che, quest’anno, registra due new entry: le more e le patate, per la prima volta incluse tra gli alimenti con i livelli più alti di contaminazione chimica.
Al primo posto tra i prodotti più esposti ci sono gli spinaci, seguiti da fragole, cavolo riccio, uva, pesche, ciliegie, pere, mele, pesche-noci, mirtilli, patate e peperoni. Si tratta di alimenti consumati quotidianamente, spesso anche dai più piccoli, e che meritano particolare attenzione. “Il nostro rapporto non vuole allarmare o scoraggiare il consumo di frutta e verdura, ma aiutare le persone a compiere scelte più consapevoli, indirizzandole, quando possibile, verso prodotti biologici”, commenta Alexis Temkin, vicedirettrice scientifica di EWG.
L’analisi ha rilevato la presenza di oltre cinquanta tipi diversi di pesticidi nei campioni esaminati. Ma c’è una buona notizia: numerosi studi scientifici dimostrano che passare al consumo di alimenti biologici riduce in modo significativo i residui chimici rilevabili nelle urine. Il report 2025 non si limita a segnalare i prodotti più contaminati, ma offre anche uno sguardo positivo, stilando una classifica dei quindici alimenti meno contaminati dal punto di vista chimico. In cima alla lista si trova l’ananas, seguito da mais, avocado, papaya, piselli, cipolle, asparagi, cavoli, carote, funghi, mango, kiwi e anguria.
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