One Health 29 Aprile 2025 17:20

Malattie cardiache: oltre 300mila decessi forse legati agli ftalati

L'esposizione quotidiana ad alcune sostanze chimiche contenute in oggetti domestici in plastica potrebbe essere collegata a più di 365.000 decessi globali per malattie cardiache l'anno. Lo afferma uno studio su Lancet eBiomedicine
Malattie cardiache: oltre 300mila decessi forse legati agli ftalati

L’esposizione quotidiana ad alcune sostanze chimiche contenute in oggetti domestici in plastica potrebbe essere collegata a più di 365.000 decessi globali per malattie cardiache l’anno ovvero oltre il 13% di tutta la mortalità globale per malattie cardiache nel 2018 tra persone di 55-64 anni. Lo afferma uno studio apparso su Lancet eBiomedicine con dati relativi al 2018. Da decenni gli esperti collegano i problemi di salute all’esposizione a certi ftalati presenti in cosmetici, detergenti, solventi, tubi di plastica, repellenti per insetti e altri prodotti.

Una risposta immunitaria iperattiva nelle arterie del cuore

Quando queste sostanze chimiche si scompongono in particelle microscopiche e vengono ingerite, gli studi le hanno collegate a un aumento del rischio di condizioni che vanno dall’obesità e dal diabete a problemi di fertilità e cancro. Guidato dai ricercatori del NYU Langone Health, lo studio attuale si è concentrato su un tipo di ftalato chiamato di-2-etilesilftalato (Dehp) utilizzato per rendere più morbidi e flessibili i contenitori per alimenti, le apparecchiature mediche e altre materie plastiche. In altri studi è stato dimostrato che l’esposizione provoca una risposta immunitaria iperattiva (infiammazione) nelle arterie del cuore che, nel tempo, è associata ad un aumento del rischio di infarto o ictus. Nell’analisi, gli autori hanno stimato che l’esposizione al Dehp ha contribuito a 356.238 decessi.

L’onere economico dei decessi è stato stimato in circa 510 miliardi di dollari

Secondo gli autori, l’onere economico derivante dai decessi identificati nel loro studio è stato stimato in circa 510 miliardi di dollari (oltre 448 mila miliardi di euro) e potrebbe raggiungere i 3,74 trilioni di dollari (3286 miliardi di euro). Per la ricerca, il team ha utilizzato dati sanitari e ambientali provenienti da decine di indagini sulla popolazione per stimare l’esposizione al Dehp in 200 Paesi e territori. Le informazioni includevano campioni di urina contenenti i prodotti di degradazione chimica lasciati dall’additivo plastico. I dati sulla mortalità sono stati ottenuti dall’Institute for Health Metrics and Evaluation, un gruppo di ricerca statunitense che raccoglie informazioni mediche in tutto il mondo per identificare le tendenze della salute pubblica.

 

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