One Health 3 Luglio 2025 10:05

Ondate di calore, la campagna CRI: Cresce il caldo, cresce la prevenzione”

Sui profili social dell’Associazione verranno diffusi card e caroselli con consigli utili per affrontare le ondate di calore in città e quando si è in viaggio
Ondate di calore, la campagna CRI: Cresce il caldo, cresce la prevenzione”

Dopo che il 2024 è stato identificato dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale come l’anno più caldo mai registrato, con temperature medie più alte di 1,55 °C rispetto al periodo pre-industriale (1850-1900), nei primi giorni estivi del 2025 per le città italiane è stato spesso indicato dal Ministero della Salute il livello massimo di allerta. Con il crescere delle temperature, le conseguenze del caldo sulla salute si fanno sempre più sentire, soprattutto tra le fasce più vulnerabili della popolazione, come anziani, soggetti con patologie croniche, donne in gravidanza, neonati e bambini. Per questa ragione, la Croce Rossa Italiana ha rinnovato il suo impegno al fianco di Legambiente nella campagna “Cresce il caldo, cresce la prevenzione” che, quest’anno, si arricchisce di due nuovi elementi: un protocollo sperimentale che coinvolgerà particolarmente i 27 Comuni inclusi nel Sistema di Allerta delle Ondate di Calore del Ministero della Salute; un’attenzione speciale a un fenomeno meno conosciuto ma molto serio legato al cambiamento climatico, ovvero le Arbovirosi, virus trasmessi da insetti come le zanzare.

Diffusi caroselli e consigli utili

A dare forza all’impegno della CRI in questa iniziativa, nel periodo estivo, sui profili social dell’Associazione verranno diffusi card e caroselli con consigli utili per affrontare le ondate di calore in città e quando si è in viaggio, per superare l’affaticamento da calore, far fronte a colpi di calore e prevenire le Arbovirosi. L’esposizione a temperature elevate può essere causa di malori, anche improvvisi, che, in alcuni casi, possono rivelarsi mortali. Le condizioni di rischio, inoltre, aumentano nelle città dove è presente il cosiddetto effetto “isola di calore”, ovvero laddove nel centro urbano le temperature superano anche di 4 °C quelle delle aree circostanti rurali. Per questa ragione, nel 2024 la CRI ha realizzato un centro di raffrescamento ad Opera (Milano), con moduli fotovoltaici per abbattere le emissioni: un progetto pilota, che l’Associazione intende replicare in altre città italiane, con l’obiettivo di migliorare il benessere psico-fisico delle persone vulnerabili, offrendo loro ristoro e servizi socio-sanitari durante i caldi mesi estivi.

L’attività dei volontari

“Giorno dopo giorno è sempre più evidente: non possiamo sottovalutare gli effetti del cambiamento climatico per la salute umana e per l’equilibrio degli ecosistemi del Pianeta”, ha sottolineato Rosario Valastro, Presidente della Croce Rossa Italiana. “Effetti immediati ma anche a lungo termine che, se non ci attiviamo per tempo, potrebbero portare a conseguenze umanitarie devastanti. Per questa ragione, durante tutto l’anno e soprattutto nei mesi estivi, l’attività di volontarie e volontari su tutto il territorio è volta a sensibilizzare e preparare la popolazione sull’impatto del climate change sulle comunità. Informare e sollecitare l’adozione di comportamenti responsabili è fondamentale per rispondere al riscaldamento globale e alle ondate di calore che, purtroppo, spesso sono causa o concausa di morte per molti soggetti vulnerabili”.

L’impatto sulle persone più vulnerabili

“Le ondate di calore – commenta Mariateresa Imparato, responsabile giustizia climatica di Legambiente – hanno un impatto più forte sulle persone più vulnerabili sia a livello sociale ed economico. Per questo l’alleanza con la Croce Rossa Italiana è fondamentale per informare e trasferire comportamenti da adottare durante i giorni di allerta rossa. È necessario, inoltre, sollecitare Governo, regioni ed enti locali a mettere in campo strategie di adattamento per realizzare infrastrutture naturali e artificiali mitigando l’effetto delle ondate di calore a partire da quei quartieri e quelle periferie carenti di servizi e aree verdi come stiamo facendo anche con la nostra campagna Che Caldo che fa, che l’8 luglio arriverà per la sua seconda tappa a Napoli per chiedere città più fresche e giuste”.

 

 

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