Voci della Sanità 15 Marzo 2022 13:06

Giornata mondiale del Servizio Sociale, CNOAS: «Tra i profughi ucraini, in campo gli assistenti sociali italiani»

Il presidente dell’Ordine Gianmario Gazzi: «Siamo forza di accoglienza e pace in tutto il mondo. Una Giornata per ricordarlo»

Frosinone, Bassano del Grappa, Genova, Firenze, Milano, Valdelsa, Forlì, Sora, Umbertide, Rimini, Bagnara, Calabra, Cesena, Sanremo, Varese, Corigliano Calabro, Aprilia, Novi, Catania, Soliera, Monza, Caserta, Latina, Sondrio, Ancona, Napoli, Verona, Bologna, Cantù, Massafra, Assisi, Feltre, Iesolo, Foggia, Roma, Germignana, Tortona… L’elenco potrebbe allungarsi ad altre grandi città e piccoli centri dove gli assistenti sociali s’impegnano ogni giorno e dove oggi, in questo tempo di guerra, sono al lavoro tra famiglie di profughi e bambini soli che arrivano a decine di migliaia nel nostro Paese.

Il World Social Work Day 2022, la Giornata Mondiale del Servizio Sociale 2022 vede i 46mila professionisti assistenti sociali italiani, come sempre, in prima linea dove c’è bisogno, nell’emergenza e nella quotidianità. Come è successo in questi anni di pandemia e come sta accadendo in questi giorni in cui il servizio sociale risponde alla chiamata di solidarietà e accoglienza verso chi scappa dalla guerra.

«Siamo mobilitati per portare donne e minori in Italia, per reperire soluzioni abitative e cercare famiglie disposte a ospitare piccoli arrivati fin qui senza nessuno – spiega il presidente degli assistenti sociali italiani Gianmario Gazzi – La nostra quotidianità è l’intervento in situazioni sempre difficili, nonostante l’Italia sino alla pandemia abbia speso lo 0,7% del PIL contro il 2,1-2,2% della media UE. Un decimo rispetto al sistema sanitario. Noi cerchiamo di ‘fare la differenza’ tutti i giorni, così diceva lo slogan della prima Giornata Mondiale del Servizio Sociale del 2007, una celebrazione che è diventata un punto culminante nel calendario del social work con assistenti sociali di tutto il mondo che celebrano e promuovono i contributi della professione a individui, famiglie, comunità e la società nel suo insieme».

«A chi semplifica situazioni complicatissime al limite dell’irrisolvibile, a chi cavalca eventi allo scopo di guadagnare consenso nel brevissimo periodo, a chi nasconde dure realtà dietro slogan qualunquisti, a chi ancora sottovaluta l’importanza del servizio sociale – conclude Gazzi – rispondiamo con l’orgoglio di sapere di essere un tassello importante per la costruzione di una società più giusta e inclusiva. In questo breve video, alcuni degli ambiti che ci impegnano ogni giorno. Grazie ai 46mila assistenti sociali italiani, buona Giornata Mondiale del Servizio Sociale».

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