Contributi e Opinioni 7 Novembre 2016 19:22

Campania. Vaccinazione antinfluenzale, mancano le dosi per i bambini più piccoli

Campania. Vaccinazione antinfluenzale, mancano le dosi per i bambini più piccoli

In linea con le date fissate dal ministero della Salute per tutte le Regioni, dal 5 novembre sono in distribuzione migliaia di dosi acquistate con la gara Soresa dello scorso luglio (900 mila in Campania). Ma c’è subito un imprevisto: mancano all’appello i sieri attenuati riservati ai più piccoli (0-36 mesi) che per ragioni sconosciute non erano stati inseriti nei lotti della gara originaria ma ora autorizzati per l’acquisto diretto da parte delle Asl. E intanto nei giorni scorsi presso la sede dell’Ordine dei medici di Napoli e provincia, i direttori di distretto e i medici coordinatori delle unità vaccinali, insieme al direttore generale della Asl Elia Abbondante e al presidente dei camici bianchi Silvestro Scotti, hanno effettuato il primo tagliando all’intesa siglata nei mesi scorsi sul fronte della prevenzione.

«L’obiettivo – afferma Scotti – è salire ai livelli di aderenza raccomandati dal ministero (almeno il 75% della popolazione per l’influenza) e portare quelle dell’infanzia al 95% come previsto dalle linee guida nazionali e internazionali».  I dati di partenza, su entrambi i fronti, non sono confortanti: a Napoli 1 la copertura vaccinale per l’influenza è ferma al 39% (2015) mentre per quelle pediatriche la prima vaccinazione trivalente (morbillo, parotite e rosolia), da fare dopo i 13 mesi, è scesa addirittura al 72% mentre il terzo richiamo dell’esavalente da fare a un anno (polio, difterica, tetano, pertosse epatite B ed emophilus influenzae cui si aggiunge la varicella e il meningococco B), è collocata sotto l’80%, dunque largamente al di sotto della soglia di sicurezza per l’immunità di gregge. «I richiami vanno fatti ogni 10 anni anche nell’adulto – aggiunge Saverio Annunziata medico generalista del Sumai – per questo, ad esempio, si contano numerosi casi di tetano ogni anno in Campania, una patologia mortale ma evitabile col vaccino laddove le immunoglobuline umane, utilizzate spesso per la protezione passiva dopo un taglio sospetto, sono senza dubbio meno sicure della vaccinazione».

«Nei confronti dei colleghi che si dichiarano contrari alle vaccinazioni – dice Scotti – avremo il polso fermo e avvieremo procedure per sanzionarli”. «Le iniziative comuni – aggiunge il manager della Asl metropolitana – sono dedicate anche agli screening (gratuiti per la diagnosi precoce dei tumori della mammella, della cervice uterina e del colon retto, che è già possibile effettuare nei distretti) ed estesi alle altre vaccinazioni previste nei bambini».

Intanto a Napoli 1 molti medici di famiglia non hanno ricevuto le dosi: «Dopo tante raccomandazioni a Napoli rischia di fallire la campagna vaccinale, sono infatti molti gli studi dei medici di Medicina generale che ancora non hanno ricevuto le dosi da somministrare ai soggetti a rischio». L’allarme arriva dal segretario provinciale della Fimmg Napoli Luigi Sparano e dal dottor Antonio Sardu, segretario aziendale Fimmg Napoli dell’Asl Napoli 1 Centro, seriamente preoccupati che i ritardi sulla distribuzione dei vaccini possano portare ad un numero insufficiente di adesioni e quindi al rischio di una violenta epidemia influenzale con l’arrivo del freddo. «Perché si possa raggiungere il target delle 190mila vaccinazioni è fondamentale partire in maniera omogenea, senza ritardi tra distretto e distretto – aggiunge Sparano – in questo caso la tempistica è tutto».
Manca anche l’approvvigionamento del vaccino split trivalente, l’unico somministrabile ai bambini da 6 a 36 mesi di età. «Giovedì scorso – avverte Fulvio Turrà, presidente campano della Federazione italiana pediatri – abbiamo appreso che l’ordine d’acquisto della Napoli 1, per circa mille dosi di vaccino per i più piccoli, non era ancora partito».

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