Nutri e Previeni 4 Febbraio 2025 13:09

Gli omega-3 possono rallentare l’invecchiamento biologico

Un'integrazione giornaliera di omega-3 può rallentare l'invecchiamento biologico nelle persone anziane, soprattutto se associata a vitamina D ed esercizio fisico. Lo ha dimostrato uno studio pubblicato su Nature Aging
Gli omega-3 possono rallentare l’invecchiamento biologico

Un’integrazione giornaliera di omega-3 può effettivamente rallentare l’invecchiamento biologico nelle persone anziane, soprattutto se associata a vitamina D ed esercizio fisico. Questo incoraggiante risultato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Aging, condotto dagli scienziati dell’Università di Zurigo e di Altos Labs Limited. Sapevamo già che gli omega-3, ovvero i grassi “buoni” presenti ad esempio nella frutta secca e in alcuni pesci, possono rafforzare la nostra immunità, la salute del cuore e la funzionalità cerebrale. Sono stati anche collegati a cambiamenti nei marcatori epigenetici, tag chimici sul DNA che alterano l’attività dei geni e, a loro volta, il comportamento delle cellule.

Omega-3, vitamina D ed esercizio fisico, il tris vincente

Il nuovo studio suggerisce che gli omega-3 riducono il ritmo dell’invecchiamento biologico, spesso definito come una misura della rapidità con cui il corpo di una persona si deteriora rispetto a quello della popolazione generale. Per dimostrarlo i ricercatori hanno suddiviso 777 persone in Svizzera, di età compresa tra 70 e 91 anni, in otto gruppi. Gli studiosi volevano anche scoprire in che nodo gli omega-3 potrebbero funzionare insieme agli integratori di vitamina D e all’esercizio fisico. “L’omega-3 gioca su molteplici percorsi dell’invecchiamento, come la sua attività antinfiammatoria. Allo stesso modo, la vitamina D e l’esercizio fisico hanno molteplici benefici”, afferma Heike Bischoff-Ferrari, scienziato dell’Università di Zurigo e autore dello studio. “Abbiamo pensato, se si gioca su ciascuno di questi percorsi differenziali, si ottiene un beneficio additivo?”, aggiunge.

Lo studio ha messo alla prova diverse combinazioni

Alcuni dei partecipanti stavano già assumendo questi integratori o facendo allenamento di forza all’inizio dello studio. Oltre alle loro abitudini di vita , a ciascun gruppo è stato chiesto di assumere diverse combinazioni di una dose giornaliera di 1 grammo di omega-3, pillole placebo e 2000 unità internazionali di vitamina D. Inoltre, ad alcuni gruppi è stato chiesto di fare 30 minuti di allenamento di forza tre volte a settimana. Ad esempio, ad alcune persone è stato detto di assumere pillole di omega-3, ma non integratori di vitamina D, né di fare ulteriore allenamento di forza, mentre ad altre è stato detto di aggiungere allenamento di forza e assumere vitamina D, ma non omega-3.

Il ritmo con cui sono invecchiati i consumatori di omega-3 è stato di 3 mesi inferiore

All’inizio dello studio, i ricercatori hanno stimato l’età biologica dei partecipanti utilizzando “orologi epigenetici” precedentemente sviluppati. Sono stati così analizzati i marcatori del DNA, chiamati gruppi metilici, nei campioni di sangue, che generalmente diminuiscono con l’età, compromettendo la funzione cellulare. Facendo lo stesso tre anni dopo, gli scienziati hanno scoperto che i partecipanti a cui era stato detto di assumere solo omega-3 erano invecchiati di circa 3 mesi in meno, in media, rispetto a quelli a cui erano state somministrate solo pillole placebo. I ricercatori hanno tenuto conto di fattori che potevano influenzare i risultati, come l’età effettiva, il sesso, il peso e l’altezza dei partecipanti.

Vitamina D e allenamento hanno fatto da booster

“Questo è il più grande studio che abbiamo oggi che suggerisce che un semplice integratore contribuisce a rallentare l’invecchiamento biologico“, afferma Bischoff-Ferrari. Inoltre, coloro che hanno assunto omega-3 insieme alla vitamina D e hanno fatto allenamento di forza sono invecchiati ancora meno, rispetto alle persone che non hanno introdotto nessuna di queste abitudini come parte della sperimentazione. “L’effetto è stato un po’ più pronunciato, quasi quattro mesi di ringiovanimento”, afferma Bischoff-Ferrari. Secondo i ricercatori, questi effetti possono sembrare piccoli ma potrebbero essere importanti soprattutto per le persone anziane.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Malattie croniche: cala la mortalità in Italia, ma i progressi rallentano

Lo studio internazionale pubblicato su The Lancet mostra un calo del 30% della probabilità di morire prima degli 80 anni per un italiano a causa di patologie croniche tra il 2000 e il 2019
Sanità

La tempesta estiva del NITAG: agosto 2025 tra nomine, polemiche e revoche

Quello che avrebbe dovuto essere un normale atto amministrativo, la nomina dei nuovi membri del NITAG – il Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni – si è trasformato ...
Prevenzione

Pertosse, il ritorno inatteso: cosa ci insegna l’epidemia del 2024 in Toscana

Dopo anni di silenzio durante la pandemia, la pertosse è tornata con forza. Uno studio del Meyer di Firenze pubblicato su Eurosurveillance rivela come ritardi nei richiami e scarsa adesione all...
Salute

Disturbi mentali, ne soffre oltre un miliardo di persone. Oms: “Una sfida di salute pubblica”

Lo stato dell'arte nei due nuovi rapporti diffusi oggi dall’Oms: World mental health today e Mental health atlas 2024
di I.F.