Salute 19 Dicembre 2024 15:36

Morbillo, Iss: “Nel 2024 raggiunti quasi mille casi, il 90% non vaccinati”

Oltre la metà sono adolescenti o giovani adulti tra i 15 e i 39 anni, l'incidenza più alta nei bimbi under cinque. Sono 77 gli operatori sanitari contagiati
Morbillo, Iss: “Nel 2024 raggiunti quasi mille casi, il 90% non vaccinati”

Si avvicinano a quota mille i casi di morbillo registrati nel 2024 in Italia. Dal primo gennaio al 30 novembre ne sono stati notificati 991 (18,3 casi per milione di abitanti). Di questi, 49 sono stati censiti nell’ultimo mese monitorato, novembre 2024, un numero in lieve aumento rispetto al mese precedente. In nove casi su 10 gli infettati non erano vaccinati al momento del contagio. E fra le persone colpite dal virus ci sono anche 77 operatori sanitari. L’età mediana dei casi segnalati è 30 anni. Oltre la metà dei casi (52,3%) sono adolescenti o giovani adulti (età 15-39 anni) e un ulteriore 23,7% ha più di 40 anni di età. Ma l’incidenza più elevata è stata osservata nei bambini sotto ai 5 anni d’età e sono stati segnalati 48 casi in bambini con meno di un anno di età, troppo piccoli per essere vaccinati. Il quadro emerge dal numero di dicembre 2024 del bollettino periodico dell’Istituto superiore di sanità ‘Morbillo & Rosolia News’, curato dalla sorveglianza epidemiologica nazionale del morbillo e della rosolia.

Complicanze, incidenza regionale e vaccinazioni

Le complicanze più frequentemente riportate sono state epatite/aumento delle transaminasi e polmonite. Sono 18 le Regioni/Province autonome che hanno segnalato casi dall’inizio dell’anno, di cui otto (Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Sicilia, Campania, Toscana, Abruzzo, Liguria) hanno segnalato complessivamente l’86,2% dei casi. Nella provincia autonoma di Bolzano è stata osservata l’incidenza più elevata (46,7/milione abitanti). Lo stato vaccinale è noto per il 93,3% dei casi segnalati, di cui appunto il 90,1% erano non vaccinati al momento del contagio. Nello stesso periodo in esame sono stati segnalati anche due casi di rosolia, classificati come possibili. Sono dunque questi i dati che emergono dall’attività di sorveglianza, coordinata dal Dipartimento di Malattie infettive dell’Iss Reparto Epidemiologia, Biostatistica e Modelli matematici e Laboratorio nazionale di riferimento per il morbillo e la rosolia, con il contributo della rete nazionale di Laboratori regionali di riferimento (MoRoNet).

 

 

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