Il morbillo torna a preoccupare. Dall’inizio del 2025 al 31 agosto sono stati notificati 432 casi, secondo l’ultimo bollettino diffuso dal sistema di sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità. Solo nel mese di agosto se ne sono contati 12. Venti regioni o province autonome hanno segnalato episodi, ma oltre la metà si concentra in Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio, Calabria e Sicilia. L’incidenza più alta si registra in Calabria (33,6 casi per milione di abitanti), seguita da Marche, Bolzano e Sicilia. A livello nazionale, il dato si attesta a 11 casi per milione di abitanti.
Il bollettino sottolinea che il principale contesto di trasmissione resta quello familiare, seguito da ambienti sanitari e ospedalieri. Una quota non trascurabile è legata a viaggi internazionali. Il virus del morbillo è estremamente contagioso: può resistere nell’aria e sulle superfici fino a due ore e trasmettersi già quattro giorni prima della comparsa dell’esantema. L’età mediana dei casi è 31 anni. Quasi la metà (49,3%) ha tra i 15 e i 39 anni, mentre il 26,6% ha più di 40 anni. L’incidenza più elevata, però, si osserva nei bambini sotto i 4 anni (53 casi per milione). Nei più piccoli sotto l’anno di età sono stati segnalati 21 casi, con un’incidenza di 56,4 casi per milione.
Su 408 casi con stato vaccinale noto, l’87% non era vaccinato. Otto su cento avevano ricevuto una sola dose e appena il 3,4% aveva completato il ciclo con due dosi. Nel 2023 la copertura nazionale nei bambini di 5-6 anni era dell’84,8%, lontana dall’obiettivo del 95% raccomandato dall’OMS. Uno studio ISS e Fondazione Bruno Kessler, pubblicato su The Lancet, stima che quasi un italiano su dieci sia suscettibile al morbillo. Particolarmente a rischio i giovani adulti, anche in regioni con buone coperture pediatriche.
Quasi un terzo dei casi ha sviluppato complicanze, soprattutto epatite e polmonite (11,3% dei casi ciascuna). Sono stati segnalati anche tre episodi di encefalite, tutti in persone non vaccinate. Più della metà dei pazienti è stata ricoverata e il 14% ha richiesto un accesso in pronto soccorso.
Tra gennaio e agosto 2025 sono stati segnalati anche due possibili casi di rosolia, uno in Campania e uno in Sardegna, entrambi in adulti non vaccinati o con stato vaccinale non noto.
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