Salute 27 Settembre 2024 09:41

Longevità, Eurostat: “Gli uomini vivono meno delle donne, ma trascorrono più anni in buona salute”

L'Eurostat ha analizzato l'aspettativa di vita media dei cittadini europei nel 2022: Malta è il luogo dove si vive meglio. All'Italia il triste primato per il maggior numero di decessi per mesotelioma
Longevità, Eurostat: “Gli uomini vivono meno delle donne, ma trascorrono più anni in buona salute”

Le donne trascorrono il 75% della propria vita in buona salute, libere da limitazioni fisiche. La percentuale sale all’80% tra gli uomini. A rilevarlo è l’Eurostat, analizzando il numero medio di anni di vita in buona salute alla nascita nell’Unione europea nel 2022: la media, senza distinzione di genere, è di 62,6 anni, cifra che sale a 62,4 anni per gli uomini e 62,8 anni per le donne. L’aspettativa di vita alla nascita per le donne nell’Unione europea, inoltre, nello stesso anno, era di 5,4 anni più lunga di quella degli uomini: 83,3 anni rispetto a 77,9 anni. In altre parole, gli uomini vivono meno delle donne, ma tendono a trascorrere una quota maggiore della loro vita in buona salute.

Ecco dove si vive più a lungo

Tra i paesi dell’Unione europea, Malta ha registrato il numero più alto di anni di vita in buona salute alla nascita per le donne nel 2022, ovvero 70,3 anni. Seguono la Bulgaria con 68,9 anni e Slovenia con 68,5  anni. Le donne italiane sono al quarto posto con una aspettativa di vita in buona salute di 67,8 anni. Al contrario, in Danimarca è stato riscontrato il numero più basso di anni di vita in buona salute per le donne, ovvero 54,6 anni, seguita dalla Lettonia con 55,4 anni e dai Paesi Bassi con 56,3 anni. Il numero più elevato di anni di vita in buona salute per gli uomini è stato registrato sempre a Malta (70,1), seguita da Svezia (67,5) e Italia (67,1), Mentre quelli più bassi sono stati riscontrati in Lettonia (53,0 anni), Slovacchia (56,6 anni) e Danimarca (57,1 anni).

Decessi per mesotelioma

L’Eurostat ha anche analizzato il numero di morti nell’Unione europea per mesotelioma ed è l’Italia a detenere il triste primato con 518 decessi. Nel 2021, l’Unione europea ha registrato 2.380 decessi prevenibili per mesotelioma. Nella classifica, l’Italia è seguita da Germania con 400 morti e dalla Francia con 329. I valori minimi a Cipro ed Estonia con due decessi. Il mesotelioma è un tipo di cancro collegato all’esposizione all’amianto, che si sviluppa nel sottile strato di tessuto che ricopre molti degli organi interni, noto come mesotelio. I sintomi del mesotelioma tendono a  svilupparsi gradualmente nel tempo. In genere, non compaiono fino a diversi decenni dopo l’esposizione all’amianto. Il numero è in costante calo dal 2013, quando era pari a 3.341 (-961 decessi).

I tumori professionali

“Il mesotelioma – sottolinea l’istituto di statistica europeo -, è considerato principalmente un tumore professionale (tumore causato dall’esposizione a fattori cancerogeni nell’ambiente di  lavoro, generalmente dovuto a esposizione a lungo termine). Con 13.530 casi tra il 2013 e il 2021, il mesotelioma è stato il  secondo tipo più comune di tumore professionale dopo il tumore al polmone (13.944)”. Nel 2021 sono stati riconosciuti 1.409 nuovi casi di mesotelioma, pari al 43% del totale dei tumori professionali. Ciò rappresenta un aumento di 135 casi rispetto al 2020 (1.274 nuovi  casi riconosciuti). Tuttavia, l’incidenza è diminuita di 214 casi rispetto al 2013 (1.623 nuovi casi riconosciuti). Questa fluttuazione nel numero di casi riconosciuti potrebbe essere in  parte attribuibile alla pandemia di Covid-19, che ha avuto un impatto sui servizi pubblici generali e sui sistemi sanitari responsabili del riconoscimento delle malattie professionali nel 2020 e nel 2021. In termini relativi, dal 2013 al 2021 il mesotelioma ha rappresentato circa il 40% dei tumori professionali totali.

 

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