Salute 22 Dicembre 2023 08:56

L’odore delle lacrime delle donne riduce l’aggressività maschile. Lo studio

La ricerca, appena pubblicata sulla rivista 'Plos Biology', mostra come l'odore delle lacrime porterebbe a una ridotta attività cerebrale correlata all'aggressività. I risultati sono stati valutati attraverso l’imaging funzionale
di I.F.
L’odore delle lacrime delle donne riduce l’aggressività maschile. Lo studio

Le lacrime delle donne possono ridurre l’aggressività degli uomini. Lo dice la scienza. In particolare, una ricerca appena pubblicata sulla rivista ‘Plos Biology’, condotta dalla ricercatrice Shani Agron al Weizmann Institute of Science, in Israele, rivela che le lacrime delle donne contengono particolari sostanze chimiche capaci di avere un effetto calmante sull’altro sesso. Risultato che sarebbe possibile ottenere semplicemente annusando le lacrime. Per la scienziata, l’odore delle lacrime porterebbe a una ridotta attività cerebrale correlata all’aggressività. “È noto – spiegano gli esperti, che l’aggressività maschile nei roditori viene bloccata quando sentono questo odore”.

Gli effetti 9dell’odore delle lacrime

È un esempio di ‘chemosegnali’ sociali, un processo comune negli animali ma meno comune, o meno compreso, negli esseri umani. Per determinare se esiste lo stesso effetto nelle persone, i ricercatori hanno esposto un gruppo di uomini alle lacrime emotive delle donne oppure a una soluzione salina durante un gioco a due. Il gioco era progettato per suscitare un comportamento aggressivo nei confronti dell’altro giocatore. Gli uomini erano portati a credere che l’avversario stesse barando, e quando ne veniva data l’opportunità potevano vendicarsi dell’altro giocatore facendogli perdere denaro. Durante l’esperimento gli uomini non sapevano cosa stavano annusando e non riuscivano a distinguere tra le lacrime e la soluzione salina, entrambe inodori.

Le lacrime emotive sono unicamente umane

Quello che è emerso è che il comportamento aggressivo e di ricerca di vendetta durante il gioco è diminuito di oltre il 40% dopo che gli uomini hanno annusato le lacrime emotive delle donne. L’imaging funzionale ha poi mostrato due regioni cerebrali legate all’aggressività – la corteccia prefrontale e l’insula anteriore – che diventavano più attive quando gli uomini venivano provocati durante il gioco, ma non così tanto attive nelle stesse situazioni in cui stavano annusando le lacrime. A livello individuale, maggiore risultava la differenza in questa attività cerebrale, meno spesso il giocatore si vendicava durante il gioco. Trovare questo collegamento tra lacrime, attività cerebrale e comportamento aggressivo implica che i chemosegnali sono un fattore anche nell’aggressività umana. “Proprio come nei topi, le lacrime umane contengono un segnale chimico che blocca l’aggressività maschile. Ciò – concludono gli autori – va contro l’idea che le lacrime emotive siano unicamente umane”.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Malattie croniche: cala la mortalità in Italia, ma i progressi rallentano

Lo studio internazionale pubblicato su The Lancet mostra un calo del 30% della probabilità di morire prima degli 80 anni per un italiano a causa di patologie croniche tra il 2000 e il 2019
Sanità

La tempesta estiva del NITAG: agosto 2025 tra nomine, polemiche e revoche

Quello che avrebbe dovuto essere un normale atto amministrativo, la nomina dei nuovi membri del NITAG – il Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni – si è trasformato ...
Prevenzione

Pertosse, il ritorno inatteso: cosa ci insegna l’epidemia del 2024 in Toscana

Dopo anni di silenzio durante la pandemia, la pertosse è tornata con forza. Uno studio del Meyer di Firenze pubblicato su Eurosurveillance rivela come ritardi nei richiami e scarsa adesione all...
Salute

Disturbi mentali, ne soffre oltre un miliardo di persone. Oms: “Una sfida di salute pubblica”

Lo stato dell'arte nei due nuovi rapporti diffusi oggi dall’Oms: World mental health today e Mental health atlas 2024
di I.F.