Lavoro e Professioni 10 Ottobre 2019 16:40

Studenti riammessi a Medicina, l’avvocato: «Anche quest’anno numero di posti disponibili inadeguato»

Lo studio legale che ha curato per Consulcesi il ricorso, accolto pochi giorni fa dal Consiglio di Stato, spiega perché sussistano anche per quest’anno accademico le condizioni per impugnare un’eventuale esclusione

«Il Consiglio di Stato ha evidenziato come la determinazione del numero dei posti disponibili per entrare alla facoltà di Medicina, per quanto riguarda lo scorso stato accademico, era sottodimensionata. Questo perché il Ministero ha fissato, per l’anno accademico 2019-2010, un numero di posti maggiore di oltre 1.600 unità. Ciò significa dunque che, secondo il Consiglio di Stato, la determinazione che era stata fatta lo scorso anno non era corretta e, soprattutto, risultava inadeguata rispetto a quello che è il fabbisogno del Servizio sanitario nazionale». Così l’avvocato Marco Tortorella, il cui studio ha curato per conto di Consulcesi il ricorso dei 250 ragazzi che, solo pochi giorni fa, sono stati ammessi in sovrannumero alla facoltà di Medicina.

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«Noi contestiamo – continua l’avvocato Tortorella – che anche per questo anno accademico 2019-2020 il numero dei posti indicato a livello nazionale dal Ministero è sottodimensionato e inadeguato rispetto alle effettive capacità ricettive degli atenei».

Sussisterebbero insomma anche quest’anno i presupposti per fare ricorso contro il Numero Chiuso in Medicina e per vincerlo, considerate anche le tantissime irregolarità che sono state segnalate al portale www.numerochiuso.info in queste settimane e che sono finite su tutti i giornali. «Oltre a contestare l’inadeguatezza del numero dei posti messi a disposizione anche per quest’anno accademico, sono emerse molte irregolarità nello svolgimento dei test, che noi riteniamo inadeguati per la selezione dei più capaci e meritevoli. Questa selezione dovrebbe tornare nell’alveo delle sedi opportune, ovvero gli atenei, e non dovrebbe essere affidata ad una società privata sulla base di un quiz di cultura generale o domande che, talvolta, sono risultate mal formulate o le cui risposte, indicate come esatte, potevano anche essere altre. Il sistema negli anni ha insomma dimostrato tutta la sua inadeguatezza».

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