Salute 31 Luglio 2025 12:18

La riabilitazione fisica riduce la gravità, la frequenza e la ricorrenza della fibrillazione atriale

La riabilitazione cardiaca basata sull'esercizio fisico può ridurre significativamente la gravità, la frequenza e la ricomparsa della fibrillazione atriale. A dimostrarlo è uno studio pubblicato sul British Journal of Sports Medicine
La riabilitazione fisica riduce la gravità, la frequenza e la ricorrenza della fibrillazione atriale

La riabilitazione cardiaca basata sull’esercizio fisico può ridurre significativamente la gravità, la frequenza e la ricomparsa della fibrillazione atriale. A dimostrarlo è uno studio condotto dall’Università di Liverpool e dall’Università di Copenaghen, i cui risultati sono stati pubblicati sul British Journal of Sports Medicine. Questa scoperta, frutto di un’analisi approfondita di dati aggregati, suggerisce un potenziale cambio di paradigma nel trattamento di questa condizione che colpisce milioni di persone in tutto il mondo.

La fibrillazione atriale è un fattore di rischio per ictus e insufficienza cardiaca

La fibrillazione atriale è caratterizzata da contrazioni anomale delle camere superiori del cuore, che portano a sintomi come palpitazioni, dolore toracico e affaticamento. È anche un fattore di rischio significativo per ictus e insufficienza cardiaca. Sebbene i trattamenti attuali siano efficaci, lo studio evidenzia come la riabilitazione cardiaca, che comprende allenamento fisico, gestione dei fattori di rischio legati allo stile di vita e interventi psicosociali, possa offrire ai pazienti un controllo maggiore sulla loro condizione, rallentarne la progressione e migliorare notevolmente la qualità della vita. Fino ad ora, le linee guida internazionali per il trattamento della fibrillazione atriale non avevano incluso la riabilitazione basata sull’esercizio, a causa di prove considerate inconcludenti.

Verso un aggiornamento delle linee guida sulla gestione della malattia

Questa analisi aggiornata di 20 studi clinici condotti tra il 2006 e il 2024, che hanno coinvolto oltre 2.000 pazienti, fornisce prove inconfutabili. I risultati mostrano una sorprendente riduzione del 39% nella gravità dei sintomi, un calo del 43% nella frequenza degli episodi e del 42% nella loro durata, oltre a una diminuzione del 32% del rischio di recidiva. Inoltre, è stato riscontrato un miglioramento significativo negli aspetti di salute mentale legati alla qualità della vita. Gli esperti ora spingono affinché le linee guida sulla gestione della fibrillazione atriale vengano aggiornate per incorporare queste nuove evidenze.

Un approccio olistico centrato sul paziente

La raccomandazione è di integrare la riabilitazione cardiaca basata sull’esercizio fisico insieme alle terapie farmacologiche e all’ablazione, sottolineando i suoi benefici in termini di costo-efficacia e accessibilità come strumento fondamentale nella gestione della fibrillazione atriale. Questa ricerca apre nuove prospettive per un approccio più olistico e centrato sul paziente nella lotta contro la fibrillazione atriale, offrendo speranza per una migliore qualità di vita a chi ne è affetto.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Contributi e Opinioni

SSN. Servizio o Sistema? Perché le parole sono importanti

Tenere insieme queste due dimensioni è oggi la sfida per rendere sostenibile, senza snaturarla, la missione originaria del SSN
Sanità

Consiglio Superiore di Sanità, si è insediata la nuova squadra

La presidenza al professor Alberto Siracusano. Schillaci: "Il Consiglio Superiore di Sanità rappresenta, da sempre, un pilastro della sanità italiana e un riferimento per tutto il sistem...
Advocacy e Associazioni

Sindrome di Down, si può davvero “eliminare” il cromosoma in più?

Dopo lo studio giapponese che ha rimosso in laboratorio una copia del cromosoma 21, la Down Syndrome Task Force, CoorDown e AIPD spiegano perché non si tratta (ancora) di una cura