Individuare e gestire efficacemente le interstiziopatie polmonari (Interstitial Lung Diseases, ILD) nei pazienti reumatici, con la telemedicina, diagnosticandole precocemente e conciliando il loro trattamento con quello delle articolazioni. È questo l’obiettivo di “Recall.it”, nuovo progetto della Società Italiana di Reumatologia (SIR) che, all’interno della propria piattaforma dedicata alle televisite, iAR Plus, includerà parametri specificamente dedicati alle interstiziopatie polmonari, fra le principali manifestazioni extra-articolari associate alle patologie reumatologiche immunomediate. Con l’iniziativa, che ha il contributo non condizionante di Boehringer Ingelheim, SIR cercherà di sviluppare e integrare in iAR Plus un algoritmo per identificare i pazienti a rischio e indirizzarli all’esecuzione della TAC torace ad alta risoluzione, esame necessario alla diagnosi di ILD e quindi all’avvio delle terapie.
“Le interstiziopatie causano fibrosi del polmone, ossia un ispessimento delle pareti alveolari in cui avvengono gli scambi tra l’aria che respiriamo e il sangue”, spiega Andrea Doria, presidente SIR. “Questa condizione porta a dispnea, anche detta ‘fame d’aria’, con sintomi quali tosse e affanno e può evolvere fino all’insufficienza respiratoria. Tutte le malattie autoimmuni sistemiche – continua – espongono al rischio di sviluppare ILD; in alcune, come la sclerosi sistemica o le miositi, il rischio è addirittura del 70%. Tanto che le prime linee guida europee per la gestione della malattia polmonare interstiziale nei pazienti con connettiviti, presentate all’ultimo Congresso Eular, raccomandano che tutti i pazienti affetti da sclerosi sistemica e malattia mista del tessuto connettivo siano sottoposti a screening per ILD. Per l’artrite reumatoide, in cui il rischio è di circa il 20%, lo screening viene suggerito solo se presenti fattori di rischio specifici. In questa patologia, le complicanze polmonari rappresentano, comunque, la principale causa di morte insieme agli eventi cardiovascolari”.
“In Italia vivono circa mezzo milione di persone con artrite reumatoide“, Marco Sebastiani, coordinatore del Gruppo di studio SIR “Polmone nelle malattie reumatiche”. “Non potendo sottoporle tutte a screening, diventa essenziale individuare i soggetti effettivamente a rischio di sviluppare ILD, per invitarli a eseguire la TAC toracica ad alta risoluzione e avere il prima possibile la conferma o meno della diagnosi. Se durante la visita in presenza possiamo farlo, auscultando il paziente e riconoscendo il caratteristico rumore indicativo di fibrosi polmonare, resta la necessità di riuscirci anche nell’ambito della televisita, che sta assumendo importanza crescente e un ruolo ormai insostituibile nell’assistenza alla cronicità. Ed è quello che intendiamo fare con il progetto Recall.it”.
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