Un panel di esperti italiani, coordinato dai cardiologi dell’Irccs Galeazzi-Sant’Ambrogio di Milano, promuove un approccio innovativo per la prevenzione della malattia coronarica: diagnosi precoce con Tac e trattamento tempestivo con statine
La malattia coronarica rimane la prima causa di mortalità a livello mondiale. Per decenni la prevenzione si è concentrata sul controllo dei principali fattori di rischio: colesterolo alto, ipertensione e diabete. Ora, grazie a un documento di consenso della Società Europea di Cardiologia (ESC), si apre una nuova strada: identificare precocemente le placche aterosclerotiche e intervenire direttamente su di esse. Il lavoro, pubblicato sull’European Journal of Preventive Cardiology, è stato redatto da un gruppo europeo di 13 cardiologi, coordinato dai professionisti dell’Irccs Galeazzi-Sant’Ambrogio di Milano. Tra i principali autori italiani ci sono Daniele Andreini, responsabile di Cardiologia universitaria e Imaging cardiologico del Gruppo San Donato, ed Edoardo Conte, referente del Poliambulatorio cardiovascolare della struttura.
Diagnosi precoce con la Tac
La Tac consente di osservare in modo non invasivo le fasi iniziali dell’aterosclerosi, prima che compaiano sintomi o eventi cardiovascolari acuti. “Individuare le placche quando sono ancora asintomatiche permette di intervenire tempestivamente – spiega Edoardo Conte –. Questo può cambiare radicalmente il percorso di prevenzione e cura”. Le statine, farmaci tradizionalmente usati per abbassare il colesterolo, mostrano oggi un ruolo più ampio: possono stabilizzare e ridurre le placche aterosclerotiche, modificando la storia naturale della malattia. Il documento ESC sottolinea l’importanza di anticipare questa terapia anche nei pazienti che non hanno ancora avuto infarti ma presentano evidenza di placche coronariche.
Un impatto concreto sulla vita dei pazienti
Daniele Andreini evidenzia l’importanza di agire precocemente: “In Italia ogni giorno si registrano circa 150 infarti. Identificare i pazienti a rischio attraverso la Tac e intervenire subito può fare la differenza sia per la salute dei pazienti sia per i costi sociali”. Il nuovo approccio rappresenta un cambio di paradigma: si passa dalla prevenzione centrata sul controllo dei fattori di rischio a una strategia che mira a trattare direttamente la placca aterosclerotica. L’obiettivo è prevenire infarti e altri eventi cardiovascolari gravi, migliorando la prognosi e la qualità di vita dei pazienti.