One Health 26 Settembre 2025 10:10

Incendi, studio USA: “Il fumo è un’emergenza sanitaria” (anche in Italia)

Uno studio pubblicato su Nature stima che negli Stati Uniti, entro il 2050, l’esposizione al particolato da incendi possa causare fino a 1,9 milioni di decessi cumulativi entro metà secolo
Incendi, studio USA: “Il fumo è un’emergenza sanitaria” (anche in Italia)

In Italia gli incendi boschivi non sono un fenomeno nuovo, ma con il cambiamento climatico la loro frequenza e gravità sono aumentate negli ultimi anni, soprattutto nelle stagioni calde. Anche se ora siamo in autunno, il problema resta. Ed è nella stagione estiva che si evidenziano le conseguenze peggiori: fumo denso, pessima qualità dell’aria, impatti sulla salute respiratoria e cardiovascolare delle popolazioni vulnerabili. Guardando oltreoceano, uno studio degli Stati Uniti rivela che quello che molti percepiscono come stagionali emergenze climatiche rischia di diventare una crisi costante.

La ricerca che mette in guardia

Il lavoro si intitola Wildfire smoke exposure and mortality burden in the US under climate change (Nature, 2025). Gli autori collegano il clima agli incendi boschivi, il fumo che producono, il particolato fine (PM₂.₅) e gli effetti sulla salute usando modelli statistici e di apprendimento automatico e dati su tutti i decessi registrati negli USA. Proiettano che entro il 2050, in uno scenario di riscaldamento elevato (SSP3-7.0), il fumo da incendio possa causare 71.420 morti in eccesso all’anno (intervallo di confidenza 95%: 34.930-98.430), un aumento del 73% rispetto alla media annuale 2011-2020. L’eccesso cumulativo di morti legate al fumo PM₂.₅ da incendi potrebbe raggiungere 1,9 milioni tra il 2026 e il 2055. Viene inoltre segnalato che gli effetti sul rischio di mortalità perdurano fino a tre anni dopo esposizioni acute.

Il costo invisibile: vite e denaro

Non si tratta solo di numeri: lo studio sottolinea che il danno economico collegato alle morti da fumo, se tradotto in costi sociali e sanitari, supererà le stime esistenti dei danni climatici causati da altre fonti, incluse le ondate di calore, le perdite agricole, i consumi energetici.

Che cosa significa per l’Italia

Guardando agli Stati Uniti, il rischio che vedono oggi potrebbe manifestarsi anche da noi se non si adottano misure di mitigazione e adattamento efficaci. In Italia alcune regioni, specialmente quelle interne, montane o costiere soggette ad incendi, affrontano già estati con aria torbida, superamento dei limiti di PM₂.₅, ospedalizzazioni per asma, BPCO, malattie cardiache. Se le tendenze climatiche proseguono, il numero di giorni con alta concentrazione di fumo e particolato potrebbe crescere, con effetti che possono durare oltre l’esposizione immediata, come indicato nello studio degli USA.

Cosa si può fare ora

Anche se il futuro delineato dallo studio sembra pesante, non è inevitabile. È possibile intervenire su vari fronti: migliorare la gestione del territorio (ridurre il combustibile vegetale, pratiche di prevenzione), rafforzare i sistemi di allerta e prevenzione sanitaria, proteggere le popolazioni più fragili (anziani, bambini, persone con malattie croniche), e mettere in campo politiche efficaci di riduzione delle emissioni globali per rallentare il cambiamento climatico.

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

“Cure Palliative. Cure, non un Palliativo”

Per la Giornata delle Cure Palliative, VIDAS lancia una campagna di sensibilizzazione sul valore di queste terapie, accessibili solo a un italiano su tre. La voce è di Elio
di Redazione
Sanità

Legge Caregiver, Locatelli: “Chi ama e cura non vuole essere sostituito, ma accompagnato”

Dopo oltre 15 anni di attesa, arriva il disegno di legge che riconosce tutele, diritti e dignità a chi si prende cura ogni giorno di una persona non autosufficiente. La ministra Locatelli a San...
di Isabella Faggiano
Salute

L’uso prolungato di melatonina può far male al cuore

L'uso prolungato di integratori a base di melatonina  potrebbe comportare un rischio più elevato di diagnosi di insufficienza cardiaca, ricovero ospedaliero connesso e morte per qualsiasi ...
di Valentina Arcovio
Sanità

GIMBE: Nonostante gli aumenti, il Fondo sanitario scende al 5,9% del PIL

Aggiunti alla sanità € 2,4 miliardi nel 2026 e € 2,65 miliardi nel 2027 e nel 2028. Nel 2028 il fondo sanitario arriverà a € 145 miliardi e secondo l'analisi indipendente ...
di Redazione