La vaccinazione contro l’herpes zoster, o fuoco di Sant’Antonio, riduce il rischio di eventi cardiovascolari, quali infarto e ictus. Lo rivela studio guidato da Charles Williams, di GSK, presentato al Congresso 2025 della Società Europea di Cardiologia a Madrid. La ricerca ha incluso 19 studi, otto osservazionali e un trial clinico randomizzato di fase 3, con partecipanti prevalentemente di età media tra 53,6 e 74 anni. I ricercatori hanno rilevato che la vaccinazione con vaccino ricombinante, RZV, o con vaccino vivo attenuato, ZVL, è associata a una riduzione del rischio di eventi cardiovascolari del 18% negli adulti di età inferiore a 18 anni e del 16% in quelli di età inferiore a 50 anni.
In termini assoluti, ciò corrisponde a 1,2-2,2 eventi cardiovascolari prevenuti ogni 1.000 anni-persona nei gruppi vaccinati rispetto ai non vaccinati. L’herpes zoster è causato dalla riattivazione del virus varicella-zoster, che può infiammare i vasi sanguigni e aumentare il rischio di ictus e infarto. Precedenti studi avevano mostrato un picco di rischio cardiovascolare subito dopo l’herpes zoster, ma non era chiaro se la vaccinazione potesse mitigare questo pericolo. Williams ha sottolineato che i dati ottenuti, pur incoraggianti, derivano principalmente da studi osservazionali soggetti a bias, e che sono necessari ulteriori studi clinici per chiarire se la vaccinazione abbia un ruolo causale nella protezione cardiovascolare, specialmente in popolazioni ad alto rischio.
“Abbiamo esaminato le prove attualmente disponibili e abbiamo scoperto che, in questa analisi, la vaccinazione contro l’herpes zoster è stata associata a un minor rischio di eventi cardiovascolari, come infarti o ictus. Sono ora necessari ulteriori studi di ricerca per scoprire se questa associazione possa essere attribuita a un effetto della vaccinazione contro l’herpes zoster”, conclude Williams.
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