A.L.I.Ce. Italia Odv (Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale) accende i riflettori su una delle conseguenze meno conosciute ma fortemente invalidanti dell’ictus cerebrale: il neglect o sindrome da eminegligenza spaziale. Si tratta di è un disturbo neuropsicologico che può insorgere in seguito a un ictus, in particolare quando viene colpito l’emisfero destro del cervello, coinvolgendo le aree parietali, temporali o frontali. Le persone affette da questo disturbo ignorano letteralmente una parte del proprio corpo o dello spazio circostante, come se non esistesse. Non si tratta di un problema visivo, ma di una vera e propria disconnessione percettiva e attentiva.
“Nonostante colpisca oltre il 50% dei pazienti con ictus a carico dell’emisfero destro, il neglect è ancora sotto-diagnosticato e sotto-trattato”, spiega Mauro Mancuso, direttore Area Dipartimentale Medicina Fisica e Riabilitativa -Azienda USL Toscana Sud Est e direttore Centro ricerche della CRT-Clinica di Riabilitazione Toscana. “Si tratta però di una problematica che può compromettere gravemente l’autonomia, la qualità della vita e il percorso riabilitativo. La persona che ne è affetta – continua – non riesce a percepire, rispondere o orientarsi verso stimoli provenienti dal lato opposto alla lesione cerebrale (più frequentemente il lato sinistro). Non si tratta di un problema visivo in senso stretto: l’occhio può essere perfettamente funzionante, ma il cervello ignora una parte dello spazio, ovvero è del tutto incapace di portare le informazioni provenienti da questo lato ad un livello sufficiente di coscienza, perché queste possano essere elaborate con consapevolezza”
I segni variano in intensità, ma tra i segnali più comuni troviamo:
Il neglect si manifesta quando il danno cerebrale interessa le aree coinvolte nell’orientamento spaziale e nell’attenzione selettiva. Il neglect spaziale è un disturbo che può comparire dopo una lesione cerebrale come appunto un ictus, soprattutto quando l’evento colpisce alcune aree cerebrali dell’emisfero destro del cervello: questo disturbo può manifestarsi sin dai primi giorni dopo l’ictus, spesso già nella fase acuta, e in alcuni casi può persistere nel tempo. Secondo una teoria, mentre l’emisfero sinistro controlla quasi esclusivamente lo spazio di destra, l’emisfero destro ha un ruolo predominante nell’attenzione spaziale sia destra che sinistra; per questo motivo le lesioni a destra producono neglect più grave e duraturo rispetto a quello procurato da lesioni cerebrali a sinistra.
Non esiste una “cura” unica per il neglect, ma la riabilitazione neuropsicologica è fondamentale e può includere:
“Il neglect è un nemico silenzioso: non provoca dolore e spesso non è evidente a chi non ha competenze specifiche”, dichiara Andrea Vianello, presidente di A.L.I.Ce. Italia Odv. “Le persone che ne sono colpite possono trascurare cibo sul lato sinistro del piatto, non riconoscere oggetti o persone alla loro sinistra o non vestirsi completamente da un lato. Spesso, questi comportamenti – continua – vengono scambiati per disattenzione o confusione. Con la nostra associazione, che ha partecipato alla stesura delle Linee Guida per la Valutazione e Riabilitazione dell’Afasia e del Neglect recentemente pubblicate sul sito SNLG dell’Istituto Superiore di Sanità, vogliamo sottolineare l’importanza di una diagnosi precoce e di percorsi riabilitativi mirati, che includano le tecniche riabilitative come messo in evidenza dalle Linee Guida stesse. Non possiamo permetterci di trascurare le conseguenze cognitive e comportamentali, come il neglect, che spesso rendono difficile il ritorno a una vita indipendente”.
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