Lavoro e Professioni 26 Gennaio 2024 18:18

I neurochirurghi del futuro addestrati come astronauti. Intervista a Paolo Nespoli, testimonial del progetto

L’astronauta: “L’addestramento è studiato affinché si apprenda come gestire la paura: può congelare il cervello, ma un momento di panico non è ammissibile né nello spazio, dove si può mettere a repentaglio la propria incolumità e quella di tutto il team, né in sala operatoria, dove c’è in gioco la vita del paziente”
I neurochirurghi del futuro addestrati come astronauti. Intervista a Paolo Nespoli, testimonial del progetto

L’addestramento degli astronauti diventa un modello per la formazione dei neurochirurghi del futuro, per favorire lo sviluppo di competenze trasversali e il lavoro di squadra necessario ad affrontare situazioni complesse e ad alto rischio, in sala operatoria come nello spazio. Accade grazie al progetto Astro-Nets – Astronauts for Neurosurgery Training Scheme -, di cui è testimonial l’astronauta Paolo Nespoli, che ha trascorso nello spazio 313 giorni nell’arco di tre differenti missioni. In un’intervista a Sanità Informazione, racconta perché addestrare un neurochirurgo come un’astronauta può migliorare la performance in sala operatoria

 

 

La gestione impeccabile degli imprevisti

“In sala operatoria, come nello spazio – spiega l’ingegnere Nespoli – si lavora in team. Il neurochirurgo, come l’astronauta, ha bisogno di coordinarsi con tutti i professionisti che operano al suo fianco. Deve nascere una sinergia perfetta che permetta di trovare soluzioni immediate e, soprattutto, efficaci in caso di imprevisti. L’addestramento dell’astronauta è studiato affinché si apprenda come gestire la paura: il panico può congelare il cervello, ma un momento di cedimento non è ammissibile né nello spazio, dove si può mettere a repentaglio la propria esistenza e quella di tutto il team, né in sala operatoria, dove c’è in gioco la vita del paziente”. Prima di programmare un addestramento è necessario focalizzare i limiti di ogni singolo partecipante: “Gli addestratori spingeranno i propri allievi sempre un po’ più in alto, fino a superare, gradualmente, il limite individuale – sottolinea l’astronauta -. Quando l’obiettivo sarà raggiunto senza intoppi, allora l’addestramento avrà avuto un buon esito”.

Un anno di addestramento

Il progetto Astro-Nets è nato dalla collaborazione tra l’Istituto Neurologico Besta, la scuola di specializzazione in Neurochirurgia dell’Università degli Studi di Milano, la Fondazione Heal che sostiene la ricerca neuro-oncologica e Deep Blue, l’azienda italiana selezionata dall’Agenzia Spaziale Europea per l’addestramento della nuova classe di astronauti. “Nelle varie fasi delle missioni spaziali, incluso il lancio, non ho mai provato paura – spiega Nespoli – perché ero consapevole sia della preparazione degli altri membri del team sia del mio livello di preparazione personale e professionale. Come paziente mi sono affidato senza paura alle mani degli  esperti neurochirurghi del Besta avendo piena fiducia nelle loro capacità. Per questo ritengo fondamentale che i giovani neurochirurghi seguano questo corso al fine di acquisire la necessaria preparazione personale e professionale”. Il training del progetto, che durerà dodici mesi, userà simulatori e tecnologie avanzate e punterà allo sviluppo di abilità non tecniche oltre che all’adattamento a situazioni impreviste, affrontando temi come la comunicazione, il lavoro di squadra, la leadership, la gestione del conflitto e l’errore umano

 

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