Lavoro e Professioni 17 Novembre 2023 15:02

Scadenza triennio ECM, Fineschi (La Sapienza): “Valida la connessione tra formazione e assicurazioni”

Intervista a Vittorio Fineschi, Professore ordinario di Medicina legale presso La Sapienza Università di Roma sul legame tra polizze assicurative e formazione e la soglia del 70% dei crediti. Regimenti (Regione Lazio): “Medico è tenuto eticamente al continuo aggiornamento”
Scadenza triennio ECM, Fineschi (La Sapienza): “Valida la connessione tra formazione e assicurazioni”

Il primo gennaio del 2023 non è solo cominciata la proroga di un anno al triennio ECM 2020-2022 ma anche il nuovo triennio 2023-25. I professionisti sanitari devono affrontare una novità relativa proprio al triennio in corso, ovvero il legame tra la formazione continua e la copertura assicurativa in caso di contenzioso. L’imminente approvazione dei decreti attuativi della Legge Gelli-Bianco sulla responsabilità professionale degli esercenti la professione sanitaria garantirà infatti l’attuazione della norma che lega i crediti ECM (nella misura del 70%) all’efficacia della copertura assicurativa. I professionisti che non raggiungeranno questa percentuale nel triennio 2023-2025 saranno esclusi dalla copertura assicurativa e si troveranno senza protezione in caso di contenzioso.

Fineschi (La Sapienza): “Assicurabilità legata a formazione pungolo per professionisti”

“La Legge Gelli-Bianco, dopo sei anni dalla sua introduzione, come tutte le leggi necessita di una revisione – spiega Vittorio Fineschi, Professore ordinario di Medicina legale presso La Sapienza Università di Roma –. I decreti attuativi possono contribuire parzialmente a correggere le disfunzioni applicative che si sono manifestate nel corso di questi anni. Tuttavia, va sottolineato che il decreto ha un notevole merito, poiché, nonostante sia critico su alcuni dei suoi aspetti, riconosco la validità della connessione tra formazione e assicurabilità del professionista. Ritengo che l’ECM, da acquisire nel corso degli anni, debba fungere non solo da dovere scientifico di aggiornamento, ma anche come pungolo. Nel senso che, comprendendo le conseguenze del mancato aggiornamento, il professionista può ovviare a questa situazione”.

È per questo che, secondo Fineschi, “i mesi a disposizione devono essere proficuamente sfruttati. È chiaro che se si percepisce l’aggiornamento come un capestro che strozza l’attività, si vive una situazione difficile, in quanto si interpreta erroneamente la sua natura. La formazione continua è il fulcro, specialmente nel campo medico, dove le conoscenze possono crollare drasticamente in soli due anni. Pertanto, per svolgere la propria attività in modo sereno, è essenziale mantenersi costantemente aggiornati sulle novità, le linee guida e gli articoli scientifici, aspetti che solo un programma ECM obbligatorio può garantire. Questa consapevolezza è di cruciale importanza, soprattutto nell’ambito medico”.

Regimenti (Regione Lazio): “Il medico è tenuto eticamente al continuo aggiornamento”

Sulla questione assicurativa interviene anche Luisa Regimenti, presidente nazionale dell’Associazione medicina legale contemporanea, nonché assessore al personale, polizia locale, sicurezza urbana ed enti locali della Regione Lazio: “Il medico è tenuto eticamente al continuo aggiornamento – spiega –. Non è solo il problema della sanzione assicurativa: il medico sa che tra i suoi doveri c’è anche quello di aggiornarsi”.

In qualità di europarlamentare, Luisa Regimenti ha potuto vedere con i propri occhi come viene fatta la formazione al di fuori dei nostri confini: “Accedere oggi all’aggiornamento è diventato più facile. A livello europeo, l’aggiornamento viene fatto secondo i migliori mezzi di digitalizzazione. Informatizzazione, medicina digitale e Metaverso sono sistemi che possono aumentare l’interesse dei medici e il loro livello di preparazione”.

A tal proposito, una recente delibera della Commissione ECM ha stabilito quali sono le tematiche di maggior interesse nell’ambito della formazione continua in medicina per il nuovo triennio. Si tratta del DM 77 sull’assistenza territoriale, le infezioni ospedaliere (ICA), il piano strategico PanFlu 21-23 per prevenire le pandemie influenzali e, per l’appunto, la sanità digitale.

E proprio in materia di sanità digitale, Fineschi sostiene che “negli ultimi anni, la digitalizzazione nel settore sanitario ha portato a un notevole aumento delle opportunità formative. Basta pensare ai corsi FAD che offrono la comodità di partecipare anche da casa, eliminando la necessità di viaggiare o partecipare a conferenze”.

 

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