L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha aggiornato i valori di assunzione giornaliera sicura di fluoro, sostanza presente naturalmente nell’acqua e nei cibi ma soprattutto nei prodotti per l’igiene orale, come i dentifrici. Il nuovo limite, fissato in un parere pubblicato il 22 luglio 2025, è stato abbassato a 3,3 mg al giorno per gli adulti, incluse le donne in gravidanza, e per i bambini dai 9 anni in su. Per i più piccoli, da 0 a 8 anni, la soglia varia da 1 a 2 mg al giorno, in base all’età. Il motivo di questa revisione è legato ai potenziali effetti sul sistema nervoso in via di sviluppo, suggeriti da recenti studi, e alla necessità di proteggere da fluorosi dentale, condizione che si manifesta con macchie o opacità sui denti, più frequente nei bambini che ingeriscono il dentifricio.
La presidente del Comitato scientifico Efsa, Susanne Hougaard Bennekou, spiega: “Abbiamo stimato che, in generale, con le attuali concentrazioni di fluoro nell’acqua potabile europea, l’esposizione totale non supera i nuovi livelli di sicurezza per quasi tutte le fasce d’età e non rappresenta quindi un rischio per la salute”. Tuttavia, precisa che esiste un’eccezione per i bambini tra i 4 e gli 8 anni. “Presumendo un’assunzione conservativa, ovvero l’ingestione del 100% del dentifricio, potrebbe verificarsi una lieve fluorosi, in particolare a carico dei molari in fase di sviluppo”. Un rischio che, secondo l’EFSA, “è improbabile se i bambini sputano correttamente il dentifricio dopo aver lavato i denti”.
La richiesta di revisione era giunta dalla Commissione europea dopo la pubblicazione di studi che ipotizzavano un collegamento tra eccesso di fluoro e disturbi neurocomportamentali nei bambini. Il vicepresidente del comitato scientifico dell’Efsa e coordinatore del gruppo di lavoro sul fluoro, Thorhallur Halldorsson, dichiara: “Dopo aver passato in rassegna oltre 20mila articoli scientifici fino al 2024, abbiamo analizzato in dettaglio gli studi su esseri umani e animali più rilevanti”. Il valore di 3,3 mg al giorno per gli adulti deriva proprio dal tentativo di proteggere dallo sviluppo di potenziali effetti negativi sul sistema nervoso fetale. Tali effetti si sono osservati “solo sopra i 1,5 mg/l di fluoro nell’acqua potabile, valore massimo consentito nell’Unione Europea. In Europa, le concentrazioni sono solitamente inferiori a 0,3 mg/l”, chiarisce Halldorsson.
Per i bambini più piccoli, da 0 a 8 anni, Efsa ha identificato nella fluorosi dentale “l’effetto più sensibile”. Le nuove soglie di assunzione giornaliera sono:
1 mg al giorno per i neonati da 0 a 12 mesi
1,6 mg al giorno per i bambini da 1 a 3 anni
2 mg al giorno per i bambini da 4 a 8 anni
Sebbene stabiliti per prevenire la fluorosi, questi valori offrono protezione anche contro altri possibili effetti negativi, come quelli su ossa e tiroide.
“In Europa l’acqua potabile non è fluorata su larga scala come accade negli Stati Uniti, quindi l’esposizione sistemica è molto bassa”, sottolinea Francesca Manfrini, già presidente dell’Accademia Italiana di Conservativa e membro della Sidp. “Il fluoro rafforza lo smalto dentale, ma una dose eccessiva nei più piccoli può provocare fluorosi. È fondamentale supervisionare i bambini durante l’igiene orale per evitare che ingeriscano il dentifricio”. Manfrini ricorda inoltre che l’assunzione sistemica di fluoro, come pastiglie o gocce, è oggi quasi del tutto abbandonata: “L’efficacia della fluoroprofilassi locale, cioè quella realizzata con dentifrici, gel e vernici professionali, è ampiamente riconosciuta come superiore”.
Sulla base di queste conclusioni, la Commissione europea potrà valutare una eventuale revisione dei limiti legali di fluoro nell’acqua potabile, per garantire una protezione adeguata dei consumatori, in particolare dei più piccoli. L’Efsa ha infine raccomandato ulteriori ricerche per colmare le lacune esistenti sulle conseguenze neurologiche del fluoro.
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