Sono state somministrate le prime dosi del vaccino contro l’Ebola nella zona sanitaria di Bulape, uno degli attuali focolai dell’epidemia. Secondo il bilancio al 4 settembre, i casi sospetti erano 28, con 15 decessi e un tasso di mortalità pari al 54%. L’Oms valuta il rischio dell’epidemia come “elevato a livello nazionale, moderato a livello regionale e al momento basso a livello globale”. L’agenzia Onu precisa: “La vaccinazione è stata avviata a partire dagli operatori sanitari in prima linea e dai contatti delle persone infette dal virus”.
Il vaccino viene somministrato seguendo la cosiddetta strategia ‘ad anello’, che prevede l’immunizzazione delle persone a più alto rischio di infezione dopo essere entrate in contatto con un paziente contagiato. L’Oms aggiunge: “Il vaccino è inoltre raccomandato agli operatori sanitari e agli operatori in prima linea impegnati nell’emergenza epidemiologica che potrebbero essere entrati in contatto con pazienti affetti da Ebola”. L’agenzia conferma che il vaccino “è sicuro e protegge contro la specie di virus Ebola dello Zaire, confermata come causa dell’epidemia in corso”.
Il Gruppo di coordinamento internazionale per la fornitura di vaccini ha approvato la spedizione di circa 45mila dosi aggiuntive nella Repubblica democratica del Congo. L’Oms ha sostenuto le autorità sanitarie nella richiesta di dosi supplementari e, insieme a partner come l’Unicef, ha supportato l’elaborazione di un piano di distribuzione. Sul campo, le équipe di vaccinazione ricevono formazione sulla raccolta dati e supporto operativo. Oltre ai vaccini, sono stati inviati cicli di trattamento con anticorpo monoclonale per l’assistenza clinica. Finora, 48 esperti dell’Oms sono stati schierati in sorveglianza, assistenza clinica, prevenzione e controllo delle infezioni, logistica e coinvolgimento della comunità.
L’Oms evidenzia che l’obiettivo è “rafforzare rapidamente le misure di risposta all’epidemia per arrestare la diffusione del virus”. Anche nei Paesi confinanti l’agenzia collabora con le autorità nazionali “per rafforzare la prontezza operativa e consentire la rapida individuazione di eventuali casi e l’immediata adozione di misure volte a frenare l’ulteriore diffusione” di Ebola.
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