Salute 22 Ottobre 2025 11:30

Disturbi visivi, il 62% degli italiani si rivolge al privato: tempi troppo lunghi nel servizio sanitario

Secondo il rapporto OneSight EssilorLuxottica-Censis, quasi otto italiani su dieci soffrono di problemi alla vista, ma la prevenzione è frenata da costi e liste d’attesa

di Isabella Faggiano
Disturbi visivi, il 62% degli italiani si rivolge al privato: tempi troppo lunghi nel servizio sanitario

Quasi otto italiani su dieci dichiarano di soffrire di disturbi visivi, in particolare miopia e presbiopia. Difetti refrattivi o malattie oculari che riducono la qualità della vita e che, in assenza di diagnosi e interventi tempestivi, possono aggravarsi nel tempo, con un impatto crescente sulla salute e sui costi assistenziali. È quanto emerge dal rapporto “Vedere meglio, vivere meglio, tutti. La relazione degli italiani con i disturbi visivi e il sistema sanitario”, realizzato dalla Fondazione OneSight EssilorLuxottica Italia in collaborazione con il Censis.

Sanità a pagamento per oltre sei italiani su dieci

L’indagine fotografa un Paese dove la prevenzione oculistica è sempre più a pagamento. Su cento tentativi di prenotazione nel Servizio sanitario nazionale, in 39 casi i cittadini, scoraggiati dai tempi di attesa, scelgono di rivolgersi alla sanità privata o all’intramoenia. Nel dettaglio, il 62,8% degli italiani con un disturbo visivo si affida al privato, il 32,8% al servizio pubblico e il 4,4% all’intramoenia. Percentuali simili anche per gli esami specialistici: 51,9% nel privato, 42,5% nel pubblico e 5,6% in intramoenia.

Liste d’attesa troppo lunghe e accessi bloccati

Chi riesce a prenotare una visita oculistica nel sistema pubblico deve attendere in media 102 giorni, che diventano 92 giorni per gli esami specialistici. Ma non tutti arrivano alla prenotazione: oltre un quarto degli intervistati (26,2%) racconta di aver trovato la lista d’attesa bloccata o chiusa. Anche i Pronto soccorso risultano poco utilizzati per le emergenze oculistiche: nella maggior parte dei casi, al triage i problemi vengono classificati come non urgenti e molti pazienti, scoraggiati dai tempi, decidono di rinunciare e rivolgersi al privato.

Prevenzione a rischio per motivi economici

L’impatto economico del problema è rilevante: il 31,2% degli italiani non riesce a fare prevenzione oculistica come vorrebbe per motivi economici, mentre il 24,2% dichiara di aver dovuto tagliare altre spese per potersi permettere visite, accertamenti o strumenti correttivi. C’è anche chi, per ragioni di budget, rinuncia del tutto: il 19% degli italiani ha rimandato o cancellato appuntamenti o l’acquisto di occhiali e lenti a contatto perché non poteva sostenerne il costo. Un quadro che, secondo gli esperti, richiama l’urgenza di rendere più accessibili i servizi di prevenzione e cura della vista, garantendo a tutti — e non solo a chi può permetterselo — la possibilità di “vedere meglio per vivere meglio”.

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