Salute 14 Ottobre 2024 15:05

Disturbi del comportamento alimentare, in Italia 180 strutture specializzate: la mappa dell’Iss

I dati emergono da “La Mappatura territoriale dei centri dedicati ai disturbi della nutrizione e dell’alimentazione: le associazioni e i servizi di cura”: La Regione che registra il maggior numero di servizi dedicati è l’Emilia Romagna
di I.F.
Disturbi del comportamento alimentare, in Italia 180 strutture specializzate: la mappa dell’Iss

Sono 180 le strutture, tra centri di cura e associazioni, che si occupano di disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (Dna) in Italia. La Regione che registra il maggior numero di servizi dedicati è l’Emilia Romagna (23, di cui 10 centri del Ssn, quattro afferenti al privato accreditato, nove associazioni), seguita dal Piemonte (20, di cui 12 centri Ssn, quattro del privato accreditato e quattro associazioni). I dati emergono dalla mappatura aggiornata disponibile sulla piattaformadisturbialimentari.iss.it dell’Istituto superiore di sanità, presentata al convegno “La Mappatura territoriale dei centri dedicati ai disturbi della nutrizione e dell’alimentazione: le associazioni e i servizi di cura” che si è tenuto oggi all’Iss, organizzato dal Centro nazionale dipendenze e doping (Cndd). Il lavoro, coordinato dal Cndd, è stato realizzato con il supporto tecnico e finanziario del ministero della Salute-Ccm. “I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione – spiega il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Rocco Bellantone – sono caratterizzati da un alto tasso di cronicità, mortalità e recidiva. L’esperienza maturata dai professionisti del settore evidenzia l’importanza di un intervento integrato e precoce, per evitare che il disturbo diventi cronico con il rischio di danni permanenti che, nei casi più gravi, possono portare alla morte. La possibilità di rafforzare la collaborazione tra le diverse strutture dedicate risponde a queste esigenze e offre uno strumento pratico per orientarsi sul territorio, uno strumento utile a favorire l’incontro tra la domanda dei cittadini e l’offerta territoriale”.

La mappa in dettaglio

Al 30 settembre la mappatura conta 180 strutture sul territorio nazionale: 132 centri di cura (105 appartenenti al servizio sanitario nazionale, 27 al sistema del privato accreditato) e 48 associazioni, che vengono ‘censite’ per la prima volta. I centri di cura sono 63 al Nord, 45 al Sud e Isole e 24 al Centro Italia. La maggior parte è strutturata per prendere in carico utenti dai 13 ai 45 anni. Ma una quota del 18% afferma di poter prendere in carico bambini di sei anni o meno e il 51% la fascia tra 7 e 12 anni. Il 78% anche persone con più di 45 anni. Rispetto alla modalità di accesso, nel 49% dei servizi è necessaria la prenotazione al Cup o la richiesta Ssn, ma nel 33% dei casi la modalità di accesso ai centri è libera e senza impegnativa. Complessivamente tra gli specialisti che lavorano nelle équipe vi sono prevalentemente psicologi, medici specialisti in psichiatria o neuropsichiatria infantile, dietisti e infermieri. Meno della metà, il 42% dei centri, afferma di avere posti letto dedicati esclusivamente ai disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, con percentuali variabili per ricovero di tipo psichiatrico o internistico, sia per minori sia per adulti.

Le Associazioni

Sul fronte delle associazioni registrate in piattaforma, vi è un divario tra il Nord che ne conta 30, il Centro 10 e il Sud che ne ha otto. Le associazioni sono composte da familiari di persone con questi disturbi per il 92%, da cittadini volontari per il 71% e da volontari professionisti per il 56%. Partecipano all’attività delle associazioni, nel 31% dei casi, anche le persone con disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. In cima ai servizi erogati dalle associazioni vi sono interventi di prevenzione e promozione della salute, seguiti dai gruppi di auto mutuo aiuto per familiari e dalle attività formative. Nel 63% dei casi è disponibile uno sportello d’ascolto, nel 13% dei casi viene fornita assistenza anche con un telefono verde e nel 6% viene offerta attività domiciliare. Tra i destinatari dei servizi erogati i familiari e le persone con disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. Nel 79% dei casi le associazioni collaborano con i centri afferenti all’Ssn. “Il monitoraggio capillare effettuato sui servizi sul territorio dedicati ai disturbi della nutrizione e dell’alimentazione – sottolinea Simona Pichini, direttore facente funzione del Centro nazionale dipendenze e doping – è un servizio che ci consente di aiutare in modo concreto e di essere vicini a coloro che hanno disturbi della nutrizione e dell’alimentazione e alle loro famiglie. Il nostro obiettivo è che con l’aggiornamento della piattaforma, che è costante, i cittadini trovino risposte ai loro quesiti in momenti nei quali essere tempestivi nella presa in carico può fare realmente la differenza”.
“La mappatura di questi servizi consente di offrire al cittadino una panoramica a 360 gradi delle risorse presenti sul territorio – conclude Luisa Mastrobattista, primo ricercatore del Centro nazionale dipendenze e doping dell’Iss – e per questo diamo la possibilità ai servizi censiti di inserire e aggiornare le informazioni in qualunque momento”.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

 

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa estiva

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa estiva. La redazione ringrazia tutti i lettori e dà appuntamento al prossimo 25 agosto.
Sanità

Consiglio Superiore di Sanità, si è insediata la nuova squadra

La presidenza al professor Alberto Siracusano. Schillaci: "Il Consiglio Superiore di Sanità rappresenta, da sempre, un pilastro della sanità italiana e un riferimento per tutto il sistem...
Advocacy e Associazioni

Sindrome di Down, si può davvero “eliminare” il cromosoma in più?

Dopo lo studio giapponese che ha rimosso in laboratorio una copia del cromosoma 21, la Down Syndrome Task Force, CoorDown e AIPD spiegano perché non si tratta (ancora) di una cura
Advocacy e Associazioni

Malattie ultrarare, la sfida della SPG50: “L’Italia si prepara ad accogliere la prima terapia genica”

Anche l’Italia, dopo il Canada e la Spagna, si prepara ad accogliere la terapia per la SPG50, una rarissima forma di paraplegia spastica ereditaria, entro la fine dell’anno. In un’in...