Le donne hanno circa il doppio delle probabilità rispetto agli uomini di sviluppare depressione nel corso della vita. Tuttavia, fino ad oggi non era chiaro perché la malattia si manifestasse in modo differente nei due sessi. Ora, una ricerca guidata dal Berghofer Medical Research Institute di Brisbane pubblicata su Nature Communications mostra proprio che le donne presentano un carico genetico maggiore di varianti associate alla depressione rispetto agli uomini. Lo studio ha analizzato dati genetici provenienti da cinque grandi gruppi internazionali, per un totale di quasi 200mila persone. I risultati mostrano che, pur condividendo molte varianti associate alla depressione, le donne portano anche un carico genetico specifico, definito “female-specific”, che può spiegare in parte la maggiore vulnerabilità femminile.
Gli autori dello studio sottolineano che le differenze nella prevalenza della depressione tra uomini e donne non sono dovute solo alla genetica. Anche fattori comportamentali e ambientali contribuiscono, come la minore propensione degli uomini a cercare aiuto professionale e l’esposizione delle donne a eventi traumatici o violenze. La combinazione di questi elementi con le differenze genetiche mette in luce la necessità di un approccio integrato nello studio e nella gestione della depressione.
L’analisi ha evidenziato correlazioni più forti nelle donne tra depressione e tratti metabolici, come indice di massa corporea e sindrome metabolica, rispetto agli uomini con caratteristiche simili. Lo studio conferma così che le differenze tra sessi nella depressione hanno solide basi biologiche e suggerisce la possibilità di sviluppare strategie terapeutiche e farmacologiche differenziate, personalizzate in base al sesso del paziente. Nonostante il ruolo della genetica, gli studiosi ricordano che comportamenti di vita salutari rimangono strumenti efficaci di prevenzione: mantenere relazioni sociali solide, praticare attività fisica, seguire un’alimentazione equilibrata e coltivare senso e motivazione nella vita possono ridurre il rischio di depressione.
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